Milanello - Tutto il Milan intorno a Kakà. Per accompagnarlo al gran debutto questa sera a Torino, giusto dieci anno dopo il primo in assoluto, celebrato in un lunedì di settembre ad Ancona. «Partirà titolare» è l'assicurazione di Allegri che spazza via dal cielo di Milanello ogni incertezza coltivata con le parole di Tassotti. La scelta è conseguenza diretta del certificato preparato dallo stesso livornese: «Kakà ha carisma e una buona condizione fisica, ha l'entusiasmo di un ragazzino, è disponibile a rimettersi in gioco, è un bell'esempio per i giovani, passa molte ore della giornata qui a Milanello a prepararsi e a curarsi. Può farci fare il salto di qualità giocando più da centrocampista che da secondo attaccante». Basta per dimenticare gli affanni e le interruzioni elettriche di Verona? Forse. Perché non è ancora il miglior Kakà possibile, atteso tra qualche mese almeno, diciamo tra novembre e dicembre. «È da anni che non gioca in modo continuo, deve fare la gamba» ricordano tutti insieme, staff tecnico e preparatori che pure restano meravigliati per la leggerezza del brasiliano, specie sulle ripetute dei giorni scorsi effettuate lungo i vialetti in salita di Milanello che fanno sgranare gli occhi a molti testimoni oculari.
Il Milan riparte da Kakà. Non certo solo per una questione di cuore, come ricorda Adriano Galliani, e come sottolinea Barbara Berlusconi che a sorpresa si presenta a colazione a Milanello per irrobustire la panchina di Allegri, incarnare l'attenzione e l'interesse della famiglia per il club a dispetto delle turbolenze politiche, e far sapere che «è il campionato a suscitare il massimo delle aspirazioni» mentre in Champions è una corsa verso sentieri inesplorati, «già nel 2003 e nel 2007 vincemmo partendo dal preliminare» l'occhiolino strizzato alla storia. «Qualche tempo fa, immaginando il 4-3-3 eravamo interessati a Cerci» la spiegazione didascalica di Adriano Galliani, co-autore poi della riconversione tattica e del viaggio di fine agosto a Madrid per strappare Kakà al Real e al malinconico declino spagnolo e restituirlo alla passione dei suoi vecchi tifosi. Da scegliere solo uno dei tre componenti la pattuglia offensiva perché al fianco di Kakà può esaltarsi finalmente Balotelli rimasto assente per via della Nazionale: c'è un posto solo per Robinho o Matri (El Shaarawy è ko per uno stiramento al bicipite femorale destro), Allegri ha già idee chiare, mettere insieme un trio italo-brasiliano, il Ba-Ka-Ro. Già, concorre formalmente anche El Shaarawy, definito da Prandelli «enigmatico» ma accarezzato da Allegri, «è un falso problema, ha giocato sempre tranne che col Cagliari, ha la mia fiducia e la mia stima».
Al girotondo intorno a Kakà partecipa in punta di piedi Barbara Berlusconi che esercita fino in fondo la sua missione sottolineando che «il quarto anno di Allegri sulla panchina rossonera» è, naturalmente, segno della fiducia riscossa in società e nella squadra, «credo nello scudetto».
Perciò trovano tutti Allegri molto sereno. «Abbiamo superato una sfida che valeva già la stagione» sospira Max che non può fare il piangina per le assenze concentrate in difesa. «Meno male che Zaccardo ha rinunciato a trasferirsi» chiude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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