Dall'inferno dell'Eden Arena di Praga, il Milan esce quasi indenne (solo l'infortunio di Maignan la nota preoccupante), guadagna facilmente il passaggio ai quarti di Europa league al culmine del primo tempo grazie soprattutto all'espulsione di Holec, il capitano autore di un pestone violento su Calabria. Liberatosi dalla morsa dello Slavia, il Milan organizza i suoi blitz che mettono a durissima prova la resistenza della difesa ceca. Uno, due, tre i gol concentrati dopo la mezz'ora e in meno di 20 minuti mettono in cassaforte la qualificazione e consentono di vivere la ripresa senza particolari affanni. Di qui anche il gol di Jurasek subito a pochi minuti dai titoli di coda con l'apparato difensivo non proprio esente da colpe. Oggi occhio al sorteggio per conoscere il prossimo ostacolo.
Si capisce al volo che le notizie sull'indagine negli uffici di casa Milan non provocano alcuna tensione sull'umore di staff e team. Sul tema Giorgio Furlani, l'ad, prima di cominciare, segnala e sottolinea che «il club ha fornito tutte le informazioni che sono state chieste dagli inquirenti e siamo qui a disposizione per qualsiasi chiarimento», segno di una particolare fiducia nelle carte e nei vari passaggi, curati, vale ricordarlo, da un collaudato plotone di avvocati e professionisti esperti del ramo.
Succede tutto o quasi nei primi 20 minuti. In sequenza: collisione di Maignan con Vicek dopo un pallone sbucciato e danni al ginocchio destro; il portiere francese prima resiste con un bendaggio rigido poi si arrende e lascia la porta a Sportiello non prima d'aver deviato col piede ammaccato un tiro di Chytil da due passi. Forte trauma contusivo è la prima diagnosi: oggi a Milano gli esami più approfonditi. Dopo pochi minuti il capitano dello Slavia Holec calpesta in modo violento la caviglia di Calabria: l'arbitro svedese ha bisogno del richiamo al var per estrarre il rosso, inevitabile. Slavia in dieci, proprio come nella sfida di San Siro. A quel punto il Milan si libera di qualche imbarazzo tradito nell'incipit della sfida scandita dai primi assalti dei biancorossi di Praga e prepara per il finale del tempo i fuochi d'artificio per dilagare con un tris dirompente. Merito, non a caso, nella preparazione dei primi due sigilli della coppia Theo Hernandez-Leao: comincia Pulisic esibendo il suo micidiale sinistro, quindi c'è il tocco facile facile di Loftus Cheek sulla linea, infine la prodezza balistica di Rafa che da distanza siderale fa partire un petardo esploso sotto l'angolo alto della porta di Stanek completa il tris. Il passivo è pesante per lo Slavia ma il volume del tifo di casa resta altissimo: c'è bisogno di un paio di interruzioni dell'arbitro con richiamo pubblico perché il lancio di birra e oggetti è continuo.
A quel punto è cosa buona e giusta risparmiare qualche energia e pensare
alla sfida di domenica pomeriggio a Verona. Le sostituzioni di Pioli riguardano Tomori (Thiaw al suo posto), Calabria cede il passo a Kalulu a inizio ripresa mentre Pulisic si ritira più avanti per fare spazio a Chukwueze.
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