Siamo ormai arrivati agli sgoccioli della Coppa del Mondo in Brasile ed è già tempo di fare qualche bilancio: a metà settimana si giocheranno le due semifinali tra Brasile e Germania e tra Olanda e Argentina, e già il 12 avrà luogo la finale "minore" per assegnare la medaglia di bronzo tra terzo e quarto posto, mentre spazio alla finalissima 13 Luglio alle ore 21.00 per stabilire chi si contenderà il titolo mondiale.
I primi bilanci di cui si sta tirando le somme riguardano in particolare la comunicazione di Brasile 2014. Il Mondiale dei Mondiali (così apostrofato dalla maggior parte dei giornalisti e dagli addetti ai lavori) sembra abbia avuto alcune importanti lacune a livello mediatico: dall'inizio della competizione sono state fatte una serie di gaffes dopo l'altra, alcune davvero imperdonabili.
Ha dato inizio alla serie degli strafalcioni Orlando Silva, Ministro dello sport all'epoca dell'assegnazione della Coppa del mondo calcistica al Brasile. Egli sostenne pubblicamente che si sarebbero utilizzati gli stadi così com'erano e che non un centesimo dei soldi pubblici sarebbe stato speso per il loro rifacimento. Com'è andata invece in realtà? E' andata che il Brasile ha speso qualcosa come 2,75 miliardi di euro per il rinnovamento del Maracanà e degli altri stadi sparsi per la nazione. Non proprio un buon inizio...
A Orlando Silva hanno fatto buon eco l'ex Presidente del Brasile Lula che, in merito ai veri o presunti ritardi nell'ammodernamento delle infrastrutture brasiliane, ci mise la faccia molto tempo prima dell'inizio dei campionati di calcio, affermando che se il suo Paese non si fosse fatto trovare pronto sarebbe tornato a nuoto dal Sudafrica. Anche in questo caso, mai affermazione fu più nefasta, visto che il Segretario della FIfa Jerome Valcke, già nel 2012, disse che il Brasile avrebbe meritato un bel calcio nel sedere in quanto ai tempi organizzativi dei Mondiali, per poi scusarsi subito dopo.
Gaffes imperdonabili anche per due ex campioni del campo come Ronaldo (Luis Nazario da Lima) e Pelè: il primo disse nel 2011 che la Coppa del Mondo non si fa con gli ospedali ma con gli stadi nuovi, e il secondo, in un periodo in cui il Paese era in forte subbuglio socioculturale, affermò in pubblico che era meglio sostenere la Selecao, dimenticandosi di manifestazioni e quant'altro.
Simpatica a detta di molti la battuta dell'attuale ministro dello sport Rebelo quando la Fifa gli stava col fiato sul collo a pochi mesi dal calcio di inizio:
"Gli stadi nuovi sono come le spose, si fanno attendere ma poi il matrimonio si fa"!
Molto poco elegante, invece, quella di un altro campione brasiliano, Romario, che oltre a definire Blatter un poco di buono, non ha mai fatto mistero del suo poco amore nei confronti della Fifa.
Anche ad esordio imminente i Brasiliani non si sono fatti mancare proprio nulla: la madrina dell'evento, il giorno prima della cerimonia di apertura, si è presentata in conferenza stampa indossando la maglia del Barcellona. Caduta di stile imperdonabile per la Fifa, visto che gli sponsor dei Campionati del Mondo non erano affatto quelli dei Catalani. Per poco non si rischiava un incidente diplomatico.
E vogliamo parlare dell'impianto audio dello stadio non funzionante nella prima partita della Francia, giocata contro l'Honduras? Gli inni nazionali non sono stati suonati: una cosa del genere non era davvero mai accaduta! 538em;">Per fortuna che le squadra in campo hanno dato spettacolo: se la Coppa fosse stata valutata solo per la comunicazione mediatica, difficilmente, infatti, sarebbe stato il "Mondiale dei Mondiali"
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