Non capita tutti i giorni di segnare una tripletta. Ancor più sensazionale è riuscirci in meno di un tempo. Ma depositare tre palloni nella propria porta, nell'arco di poco più di mezz'ora, è impresa degna di un poco lusinghiero libro dei record.
È successo domenica a Carson, California, teatro della sfida tra le nazionali femminili di Stati Uniti e Nuova Zelanda nella seconda giornata della SheBelieves Cup 2022. A trovarsi dal lato sbagliato della storia è stata Meikayla Moore, difensore classe 1996 e pilastro delle Ferns neozelandesi (50 presenze e due partecipazioni alle Olimpiadi) e del Liverpool. Non l'ultima della classe, insomma, che però ha avuto la sfortuna di diventare l'involontaria protagonista di una giornata a suo modo storica. Specialmente nel calcio moderno, dove le regole tendono a premiare chi calcia verso la porta piuttosto che condannare il tocco beffardo del difendente di turno. Ma l'eccezionalità dell'evento sta proprio nella dinamica delle tre autoreti realizzate dalla sfortunata calciatrice. Tre deviazioni decisive su altrettanti cross, con un repertorio completo che l'ha vista bucare l'incredula Nayler prima col destro, poi di testa e per finire col mancino.
Un incubo iniziato dopo appena cinque minuti, con il tocco sul primo palo che ha infilato il portiere delle kiwi. Appena 82 secondi dopo, poi, è arrivata la doppietta, con un colpo di testa che ha indirizzato verso la propria porta un pallone mancato dall'attaccante avversario. Finita qua? Magari, perché la povera Moore ha chiuso la propria auto-tripletta al minuto trentasei, battendo ancora una volta il proprio portiere nel maldestro tentativo di liberare l'area piccola. Il tutto con le americane quasi imbarazzate nel celebrare il triplo vantaggio (il match si è poi concluso col punteggio di 5-0), mentre il dramma sportivo della centrale si concludeva prima dell'intervallo, con la sostituzione saggiamente decisa da coach Klimkova per risparmiare ulteriori umiliazioni alla malcapitata.
Quella di Moore è stata una performance storica: la prima auto-tripletta involontaria di sempre. L'aggettivo è d'obbligo, perché il primato assoluto è da attribuire ad una gara del campionato del Madagascar dell'ottobre 2002, quando i giocatori dell'Emyrne depositarono la bellezza di 149 palloni nella propria porta, per protestare contro una controversa decisione arbitrale che aveva assegnato il titolo ai rivali dell'Adema.
Già durante la gara non sono mancate le
manifestazioni di supporto via social per la neozelandese, rincuorata nel dopo gara anche dalla ct Klimkova: «Moore ha avuto una giornata difficile, è ovviamente triste e delusa ma è una persona forte, e noi siamo tutte con lei».
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