Mourinho, è un ritorno che fa rima con tramonto E non solo a parole

Prime frasi banali: «Tottenham, un'emozione» E il rischio che sia un passo indietro in carriera

Mourinho, è un ritorno che fa rima con tramonto E non solo a parole

Mou ritorna gongolano i media inglesi. La riapparizione in Premier League dello specialone, o Special One, insomma con o senza spazio e maiuscole, fa notizia e promette note di colore a piè di pagina. Certo, anche lui, come la nostalgia, non è più quello di un tempo, ad esempio di quando, prendendo possesso (la prima volta) del Chelsea nel 2004, affermò «Don't call me arrogant, i'm a Special One». Voleva stupire, spiazzare, non solo in panchina. Non c'è seguace delle italiche avventure del football che non ricordi «io non sono un pirla» con cui sorprese la stampa riunita ad Appiano Gentile nel 2008.

Adesso, sostituendo Mauricio Pochettino al Tottenham, è solo «emozionato per l'arrivo in un club con una così grande eredità». Banalità da allenatore qualsiasi, non da chi ha sempre alzato l'asticella, anche nelle forme di comunicazione.

L'impressione è che Mou stia arretrando. Era fermo da quasi un anno, dal 18 dicembre del 2018, quando fu esonerato dal Manchester United. Con i Red Devils non era certo rimasto all'asciutto, buttale una Coppa di Lega e una Europa League, ma il suo progetto, da sempre, era quello di diventare il nuovo Ferguson, idolo-avversario, amato-odiato. Voleva essere sir Alex, titolo di baronetto compreso. Invece non c'è riuscito, anzi si è rivelato mancante proprio nel suo punto di forza, la gestione dello spogliatoio, la capacità di trascinare con sé i giocatori. Ha dovuto addirittura fronteggiare più di un ammutinamento. Di lui, in fase declinante a Manchester, rimane la vittoria sulla Juventus a Torino con quella mano all'orecchio a sfidare i tifosi bianconeri che l'avevano insultato per tutta la partita. La sua nuova casa sarà the New Hart Lane. Gli Spurs si sono rifatti il look esterno, ma il palmares, malgrado la finale di Champions 2019, rimane al di sotto di aspettative e risultati. Dalla Coppa di Lega del 2008, zero tituli. È un incontro, Mourinho che scende, il Tottenham di Mr. Daniel Levy che spera, con lui alla guida, di salire. Scende (forse) dal punto di vista della squadra, dopo Chelsea (2), Inter, Real Madrid, e Manchester United, ma sostenere, come qualcuno ha scritto, che si riduce lo stipendio perché passa da 20 a 17,5 milioni all'anno, beh non scherziamo. Ironia della sorte, il Tottenham è la squadra che ha battuto di più, 13 vittorie. Esordirà contro il West Ham in uno dei tanti derby di Londra. Gli Hammers lo hanno accolto con una raccolta di tutte le reti segnate alle sue squadre. Welcome.

Infine, i migliori nella gestione delle emeroteche hanno ritrovato un gran rifiuto al Tottenham nel 2015.

Non posso accettare perché amo troppo il Chelsea e i suoi tifosi. Eh, se è per questo lo specialone non voleva neanche salire accettare squadre in corsa. Ma nella vita si cambia, per non morire e perché i momenti special(on)i sono dietro le spalle.

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