È il Napoli di questa stagione: gioca solo un tempo o poco più. Non è superiore il Berlino ma l'importanza dell'appuntamento appanna i tricolori, in Europa come in campionato. In Germania va in scena un brutto primo tempo degli azzurri, nemmeno una parata del portiere tedesco a conferma delle inattese difficoltà incontrate dal proprio attacco di solito sempre generoso in fase offensiva, per giunta contro una difesa che se la passa malissimo in Bundesliga, tanto che Fischer è costretto nelle scelte iniziali a sacrificare i veterani del gruppo, a cominciare proprio da Bonucci. Il Napoli fino all'intervallo non ha sviluppato gioco, o meglio ha prodotto schemi prevedibili e sotto ritmo, facilitando di fatto le iniziative dei tedeschi che niente di clamoroso hanno fatto, però di sicuro sono risultati più efficaci nelle ripartenze: un intervento decisivo di Meret e una rete annullata testimoniano la maggior freschezza dei berlinesi.
Meglio, molto meglio la seconda parte del match. Una partita così chiusa non poteva essere sbloccata che da una giocata geniale. Kvara, un pò nascosto nella frazione iniziale, si è affacciato nella trequarti tedesca prima timidamente, e poi in modo dirompente.
I suoi dribbling hanno cambiato l'inerzia della gara, garantendo al Napoli le giuste accelerazioni per affondare: un ricamo la finta e l'assist finalizzato da Raspadori sul primo palo. Il vantaggio restituisce al centrocampo serenità e precisione nel palleggio, quanto basta per congelare il gioco e tre punti che valgono mezza qualificazione. O forse di più.
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