È probabile che la Vuelta non si sia riaperta, ma la porta dell’Angliru (una salita asturiana, considerata una delle più dure del mondo, ndr), quella che dovrà essere varcata sabato sul calar della sera, prima di trasferirsi per la fiesta final a Madrid è perlomeno socchiusa.
Dopo la crono di martedì la corsa sembrava davvero chiusa con doppia mandata da Chris Froome, che resta in maglia rossa, che resta saldamente al comando, ma ieri sul micidiale strappo di Los Machucos, ascesa con punte del 25-26%, il britannico del Team Sky ha concesso al nostro Vincenzo Nibali 42”.
Non è tanto, ma non è nemmeno poco: è un segnale, che può anche essere considerato un segno. Il trionfatore di quattro Tour de France ieri ha vissuto solo una giornata storta o comincia davvero a sentire il peso della fatica (è da luglio che va a tutta, ndr)? «È un segnale, che noi aspettavamo – dice particolarmente soddisfatto Paolo Slongo, responsabile tecnico nonché allenatore di Vincenzo Nibali -. Chris è un corridore duro a morire, conosciamo la sua resistenza e la sua propensione ad accumulare la fatica, ma la tappa di oggi (ieri per chi legge, ndr) ci ha detto che qualcosa si muove».
La frazione è finita al 29 enne Stefan Denifl, che ha vinto per distacco la 17/a tappa della Vuelta, segnata dal maltempo e con il traguardo posto a Los Machucos. L’austriaco, al suo terzo successo da professionista, ha preceduto uno spettacolare e mai domo Alberto Contador, che ha messo in scena un attacco dei suoi ed è arrivato 2° a 29” dal vincitore, mentre il nostro Vincenzo Nibali ha tagliato il traguardo in quarta posizione ed è soprattutto riuscito a staccare un Froome che ieri per la prima volta è apparso davvero poco brillante: «È stata davvero dura, ma ho avuto ancora una volta una squadra eccezionale ». Menzioni speciali per l’azzurro Moscon, Nieve e Poels.
Comunque lo Squalo ha guadagnato 42” e ora insegue la maglia rossa con un distacco di 1’16”. «È stata una giornata positiva. Faticosa, ma almeno positiva – ha detto il siciliano -. Però Chris (Froome, ndr) si è difeso molto bene. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ha sofferto più del solito, e per quanto mi riguarda spero di avere la forza per farlo soffrire ancora un po’. Sabato sull’Angliru io di sicuro mi giocherò tutto. Conosco quella montagna, sarà durissima per me, ma lo sarà per tutti. È dato brutto tempo, sarà una giornata infernale, e io sogno ancora il Paradiso». La testa di Vincenzo è già al tappone: «Bisognerà stare attentissimi anche sulle salite precedenti e con la pioggia niente distrazioni in discesa».
A dargli una mano potrebbe essere un alleato d’eccezione come Contador che, dopo aver recupero 1’18’’ a Froome ieri, promette ancora battaglia: «Io credo al podio ».
Oggi si prosegue con la 18ª frazione, adatta sulla carta a fughe: da Suances a Santo Toribio de Liebana, 169 km. Sabato il tappone definitivo dell’Angliru, che deciderà la corsa spagnola che si concluderà domenica con la passerella a Madrid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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