"Non c'è due senza tre: voglio il terzo titolo e poi... una birretta"

L'azzurro, iridato crono '20 e '21, non si nasconde Intanto porta avanti il quartetto: oggi semifinale

"Non c'è due senza tre: voglio il terzo titolo e poi... una birretta"
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Da buon numero uno si farà in due, anche se avrebbe potuto anche farsi in tre o addirittura in quattro, ma come dice il Ct Daniele Bennati «questo nuovo appuntamento ha un indubbio fascino ma dal punto di vista tecnico non mi piace, perché va a penalizzare i corridori che hanno scelto la multidisciplinarietà. Invece che esaltarne gli sforzi, li si costringe a fare delle scelte inevitabili, che finiscono con il compromettere i risultati in una specialità quando non addirittura a rinunciare all'appuntamento».

Filippo Ganna si farà in due perché su di lui puntiamo nella crono su strada e nel quartetto d'oro di Tokyo (ieri il terzo tempo, oggi ci si gioca la finale contro la Nuova Zelanda, in tv ore 20 Rai Sport ed Eurosport, ndr) ma avrebbe potuto correre anche l'inseguimento su pista e magari dare anche una mano agli azzurri di Daniele Bennati nella prova in linea (stesso discorso per Jonathan Milan, ndr), quella che si correrà domenica prossima e che assegnerà la maglia iridata.

Intanto il nostro corridore più talentuoso, l'uomo d'oro della pista, il recordman dell'ora si gode il primo successo in una breve corsa a tappe, cosa che fino ad oggi gli era sempre sfuggita per un niente: la Vuelta San Juan l'ha persa per 30 secondi, la Volta Algarve per 2... finalmente è arrivato la scorsa settimana il Giro di Vallonia.

«Ha ragione col dire: finalmente. Pensavo che fosse ormai diventato una sorta di tabù. Per una ragione o per l'altra, quando arrivavo lì vicino all'obiettivo questo svaniva quasi d'incanto. Invece, finalmente, ho rotto il ghiaccio e per me è stata davvero una gran bella soddisfazione, come quella di vincere la crono di Mons nel giorno del mio 27° compleanno (25 luglio, ndr). Insomma, mi sono fatto un bel regalo di compleanno, anche se come ho già avuto modo di dire avrei preferito una bella birretta con gli amici A parte gli scherzi e un compleanno ormai andato, in ogni caso il mio prossimo appuntamento ha una data ben precisa: 11 agosto, quando disputerò la sfida iridata a cronometro. Dopo i titoli ottenuti nel 2020, a Imola e nel 2021, a Bruges, non mi dispiacerebbe centrare il tris di maglie iridate nelle prove contro il tempo. Sarebbe bello poter correre nuovamente per un anno intero le crono delle varie corse a tappe con la maglia iridata sulle spalle. Chiaro che non sarà facile, perché ci saranno avversari di altissimo livello, ma sento di essere pronto. Dovrò stare attento, studiare il percorso minuziosamente e non fare alcun errore».

Lei è anche uno dei pochi che arriverà a questo appuntamento con le fatiche del quartetto della pista nelle gambe.

«È ovvio che un doppio impegno fa consumare energie fisiche e mentali importanti, ma al quartetto io ci tengo troppo, anche se mi tiene impegnato per tre giorni. E non commettete l'errore di pensare: quante storie per una gara che dura solo 3' e 45. Quello sforzo non è assolutamente né facile né banale da ottenere e sopportare. E poi sapete quanto tempo ci vuole tra il riscaldamento e i rulli della mattina? Le tensioni sono tante e anche a livello mentale non è per nulla uno scherzo».

A proposito di crono, una sorta di prova generale sulle strade della Vallonia, a Mons, l'ha avuta, però non è stata una passeggiata. Il 19enne britannico Joshua Tarling, suo compagno di squadra, era avanti di 4 all'intermedio e poi ha perso di 8.

«Le corse non sono mai un fatto scontato. La competizione comporta un mix di cose, fra cui un perfetto connubio tra fisico e mente. Bisogna essere sempre al top, guai pensare che una corsa sia una semplice formalità. Non lo è mai. Tarling è stato davvero molto bravo, mi ha davvero tirato il collo, però non mi ha sorpreso. Questo è un ragazzo di assoluto talento e avvenire. Nella cronometro e non solo».

Terzo, tanto per cambiare, un altro suo compagno di squadra in Ineos, Connor Swift, 3° a 30. C'è chi sostiene che in futuro potrà persino pensare di dare l'assalto al suo record dell'Ora.

«Se ciò dovesse succedere, sarò felice di essere presente al tentativo e farò il tifo per lui».

Pronto eventualmente anche per riprenderselo?

«Per il momento non ci penso: ho altro per la testa».

Lei ha detto: dalla cronometro di Mons sono uscito vincente, ma con qualche domanda.

«E lo confermo: i valori sono quelli giusti, ma in certi settori siamo stati un po' lenti.

Dario (l'allenatore Cioni, ndr) sta cercando di capire se c'è ancora qualcosa da migliorare, anche in vista delle Olimpiadi di Parigi: sa che i materiali che saranno utilizzati quest'anno, dovranno essere impiegati per regolamento alle Olimpiadi di Parigi. Insomma, stiamo lavorando sodo pensando all'oggi, ma anche al domani. Per me è sempre così: una corsa contro il tempo».

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