Da una Scala all'altra, c'è tutto il calvario a lieto fine di Christian Eriksen. Esattamente un anno fa l'Inter lo presentava nella splendida cornice del Teatro per eccellenza, tra ambizioni e aspettative alle stelle, salvo poi doverlo attendere fino all'occasione più regale. Un gol decisivo nel derby, segnato in un'altra Scala, con una punizione fatata in un'altra fredda notte di gennaio. La trama potrebbe essere al punto di svolta, l'ingresso al posto di Brozovic maschera un futuro nuovo perché, vista anche l'impossibilità di cederlo in tempi di crisi, Conte vuole cucirgli addosso una veste inedita, più arretrata rispetto all'amata trequarti. Nei nove minuti che hanno proiettato l'Inter in semifinale di Coppa Italia, il danese si è spesso abbassato a ridosso della propria difesa per prendersi la palla, impostando il gioco da play grazie a piedi raffinati. Chiaro, servirà presto una controprova, ma il tecnico ha confermato le apparenze: «Stiamo lavorando con lui dal punto di vista tattico per trovare un'alternativa utile alla squadra. Il giocatore fa parte del progetto».
Se in copertina è finito lo scontro tra titani Lukaku-Ibrahimovic, il derby di Coppa dal punto di vista del campo ha fatto pendere la bilancia dalla sponda interista, dopo mesi di campionato passati a rincorrere il Diavolo (tuttora) primo in classifica. E se il Milan ha pescato dal mercato rinforzi mirati, l'Inter è alle prese con le difficoltà della famiglia Zhang e la necessità di reinventarsi in vista di un mese di febbraio delicato: non ci saranno le coppe europee, ma due sfide di semifinale in Coppa Italia, più un'altra stracittadina, oltre alla trasferta di Firenze e al big match contro la Lazio. Vista l'eliminazione, i rossoneri avranno un problema in meno, ma nel conto dovranno mettere anche 180' contro la Stella Rossa in Europa League e la visita alla Roma all'Olimpico. Per la squadra di Pioli due sconfitte in quattro giorni fanno suonare il campanello d'allarme, era dal 2016/2017 che i rossoneri non fallivano l'appuntamento con le semifinali di Coppa Italia, ma oltre ai numeri preoccupano altri fattori. Tra questi, il pessimo inserimento di Meité proprio in concomitanza del blackout di gruppo di fine gennaio e la perenne grana infortuni, che vede di nuovo Kjaer fuori dei giochi (sicuro assente a Bologna) e anche Brahim Diaz in forte dubbio per altrettanti problemi muscolari.
L'ingenuità di Ibrahimovic ha facilitato la rimonta dei cugini, ma per i rossoneri si apre il momento più delicato da quando è cominciata la cavalcata nell'epoca del lockdown. Ma c'era una storia anche prima, lo sa bene Eriksen. Presentato un anno fa, non ancora in tempi di pandemia.
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