Pallavolo, Julio Velasco annuncia l'addio: chiude la carriera da allenatore

L'allenatore argentino protagonista di straordinari successi con la Nazionale italiana smette di allenare, l'annuncio è arrivato dal Modena Volley

Pallavolo, Julio Velasco annuncia l'addio: chiude la carriera da allenatore

Julio Velasco, l'allenatore della generazione di fenomeni smette di allenare, l'annuncio è arrivato dal Modena Volley con cui aveva ancora un anno di contratto.

La notizia è stata pubblicata sulle pagine social del club emiliano che fa sapere: ''La decisione presa da Velasco di chiudere la propria carriera da allenatore va accettata, come si accetta ciò che viene deciso da una persona che ha dimostrato enorme correttezza, professionalità, e passione. Velasco è stato, è e sarà per sempre un simbolo della nostra società e della nostra città ed è proprio a nome di tutta Modena che, come Modena Volley, intendiamo ringraziarlo per ciò che ha fatto come uomo e come allenatore ogni volta che è stato chiamato a rappresentarci''.

''I vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi'' è l'emblema del Velasco pensiero, l'allenatore filosofo che ha cambiato come nessuno la pallavolo italiana e mondiale, portando un nuovo modo di pensare dentro e fuori dal campo. Erano i primi anni 80 quando, determinato a voltare pagina dopo gli anni del regime di Videla che lo avevano indotto a lasciare gli studi di filosofia per dedicarsi completamente alla pallavolo, Velasco arriva a Modena. In Emilia trova subito il suo ambiente ideale e alla guida di giovani talenti come Bernardi, Lucchetta e Cantagalli conduce la Panini Modena alla conquista di quattro scudetti consecutivi.

La svolta della carriera arriva però nel 1989 con l'approdo alla Nazionale italiana con cui conquista due Mondiali, tre Europei, 5 World League, una Coppa del Mondo e la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996. Una squadra leggendaria ribattezzata come la generazione dei fenomeni: Bernardi, Zorzi, Lucchetta, Cantagalli, Gardini, Tofoli, Giani un gruppo straordinario che riuscì a fondersi totalmente con le sue idee di allenatore perchè come amava sempre ripetere: ''L’ideale assoluto avviene nel momento in cui l’allenatore non ha più niente da dire perché i giocatori sanno tutto quello che c’è da sapere''.

Un solo cruccio, la mancata conquista dell'oro alle Olimpiadi con l'inaspetta sconfitta contro l'Olanda nel 1992, dopo di cui Velasco disse: ''Sono orgoglioso della squadra che ha vinto Mondiali ed Europei, ma sono altrettanto orgoglioso della squadra che ha perso le Olimpiadi di Barcellona. Per un motivo: perché abbiamo saputo perdere.

Non abbiamo dato la colpa a un qualche fattore esterno. Abbiamo riconosciuto che l’avversario era stato più bravo di noi, punto e basta'', il manifesto più importante del patrimonio di valori che Velasco lascia alla pallavolo e allo sport.

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