Pessina show, la Dea vola in finale

Coppa Italia, l'Atalanta batte 3-1 il Napoli e conquista la finale con la Juve. Doppietta del giovane centrocampista. Napoli, non basta la reazione: delusione Gattuso

Pessina show, la Dea vola in finale

L'Atalanta si guadagna la finale in cinque minuti. Tanti ne sono bastati per mettere la museruola al Napoli che aveva timidamente abbaiato dopo il fischio d'inizio con qualche tiro sbilenco di Insigne da fuori area. Invece cinque minuti divorati a testa bassa e a cento all'ora, hanno fatto la storia di questa seconda semifinale tricolore. La partita sarebbe potuta finire anche al 15' del primo tempo, non tanto per il doppio vantaggio atalantino, quanto per le istantanee lasciate alla cronaca, che poi altro non sono che la perfetta fotografia della stagione delle due squadre. I nerazzurri quando decidono di attaccare non hanno rivali, ti saltano addosso con il ritmo e ti superano con la palla, creano tanto e di conseguenza segnano, la questione è tutta nel punto d'equilibrio da trovare nel momento in cui c'è da rifiatare. Di solito, queste sono le fasi in cui l'avversario prova a mordere e a far valere il suo di ritmo: se però questi è il Napoli attuale, allora due più due fa sempre quattro per gli avversari.

È vero, è mancata ieri e mancherà per un po' la coppia centrale Manolas-Koulibaly ma i sostituiti Maksimovic e Rrahmani, con la preziosa e decisiva collaborazione di Hysaj, hanno continuato a ballare. Bakayoko ha passeggiato stralunato in mezzo al campo, senza mai garantire ritmo. Zielinski non sapeva dove raccogliere palla, i due esterni d'attacco Insigne e Lozano non hanno ricevuto palla in avanti e Osimhen ha fatto un'inutile guerra contro il muro atalantino. Mettiamoci pure i gol beccati sui primi tiri avversari ed ecco spiegato il dominio bergamasco e il risultato del primo tempo, sancito dal destro potente di Zapata da venti metri e dal tap-in di Pessina su assist del colombiano.

Cambio di modulo e fiammata azzurra a inizio ripresa, la zampata del solito Lozano ha illuso Gattuso, rimasto senza voce per spingere i suoi ad attaccare la profondità.

Squadre più lunghe, sprazzi di buona volontà partenopea culminati nel miracolo di Gollini su Osimhen ma sfumati di fronte all'ennesima dormita difensiva: l'assist di Zapata e la doppietta di Pessina valgono la quinta finale tricolore per l'Atalanta. E Gattuso non smette tremare.

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