Piatek, l'altro Cristoforo Da Genova al Milan in cerca dell'America

Affare fatto con il via libera di Elliott: a Preziosi 35 milioni più bonus. Higuain-Chelsea: ci siamo

Piatek, l'altro Cristoforo Da Genova al Milan in cerca dell'America

Alla fine è intervenuto Elliott, l'azionista del Milan per sbloccare il negoziato e giungere alla firma del contratto. L'altro pezzo di strada l'ha fatto Preziosi, presidente del Genoa, autorizzando la cessione con un ritocco al ribasso della cifra. Così sul far della sera, a casa Milan, è stata raggiunta l'intesa. Cristoforo Piatek, classe 1995, bomber polacco scoperto dal Genoa e lanciatissimo con i suoi 13 centri (2 su rigore) in campionato, può diventare ufficialmente oggi il nuovo centravanti del Milan.

Paolo Scaroni, il presidente, è stato il primo a dare l'annuncio. «Ci siamo quasi» ha detto ai cronisti che piantonavano gli uffici del club rossonero. La trattativa si è sbloccata allora sciogliendo due nodi: il numero di rate da versare e la contropartita tecnica (Bertolacci) offerta ripetutamente da Leonardo e Maldini. Alla fine la firma del contratto è avvenuta con una doppia rinuncia: il Milan ha ritirato dal negoziato Bertolacci, il Genoa ha ridotto le pretese da 40 a 35 milioni in cambio del pagamento in unica soluzione che stava a cuore a Preziosi per ottenere la plusvalenza indispensabile al suo bilancio.

Il bonus riconosciuto al Genoa è di modesta entità e legato al piazzamento in classifica. Il polacco ha ottenuto uno stipendio da 1,8 milioni a stagione (quattro anni e mezzo di contratto) con premi legati al suo rendimento e agli obiettivi raggiunti dalla squadra. A far di conto il risparmio guadagnato dai conti del Milan rispetto all'operazione Higuain è sotto gli occhi di tutti. I termini del trasferimento dell'ex juventino (Gonzalo dovrebbe partire per Londra oggi secondo le informazioni del Chelsea; Morata, però, è ancora a Stamford Bridge) furono molto più consistenti: 18 milioni per il prestito (e al Milan adesso toccherà pagare il 50% avendolo utilizzato solo per il girone d'andata) e 36 milioni per il riscatto con uno stipendio da circa 9 milioni netti, 18 per il bilancio, spalmati lungo la durata prevista di 3-4 stagioni. Un affare da 118 milioni, milione più milione meno.

Cristoforo Piatek è rimasto a Genova, per tutto il giorno, in attesa del via libera prima di mettersi in auto e dirigersi a Milano in serata: questa mattina di buon ora deve sottoporsi alle visite mediche per poi raggiungere Milanello, presentarsi in allenamento al suo nuovo allenatore Gattuso e preparare il debutto, impegnativo, col Napoli. L'hanno visto allenarsi nel giardino di casa per non perdere tempo e per soffocare la tensione dell'attesa, segno dell'entusiasmo con cui ha colto la grande occasione della sua giovane carriera, tutta ancora da decifrare. Per festeggiare i suoi gol ha adottato il gesto del pistolero. In passato solo Pascutti, il pelato del Bologna che incantò col calcio di Bernardini, fu capace di ripetere gli stessi numeri nella prima parte del torneo.

Ripetersi a San Siro, dinanzi a un pubblico esigente, e col Milan a caccia del quarto posto come dell'oasi nel deserto, è la sua grande sfida. C'è anche la maledizione della maglia numero 9 (da Inzaghi in avanti tutti i suoi successori hanno miseramente fallito, compreso Higuain, il più atteso e anche il più accreditato) da schivare ma questa è materia per scaramantici.

Forse la questione è il gioco offensivo da garantire al pistolero con le intese con Suso e Paquetà tutte da inventare. Non saranno automatiche. E al cospetto del Milan sono in arrivo il doppio Napoli (campionato e coppa Italia) più la Roma. Il battesimo del fuoco per Piatek.

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