Psg alla deriva. Come è molle la squadra dei duri

Falsa partenza per il Paris Saint Germain. Con Ibra ko, Menez, Lavezzi & C. deludono. E Ancelotti è nervoso: espulso

Psg alla deriva. Come è molle la squadra dei duri

Parigi - Alzi la mano chi se lo aspettava. Il Paris Saint Germain è senza vittorie in campionato dopo due giornate, al dodicesimo posto della Ligue1 e già staccato di quattro punti da Marsiglia e Lione. Per la squadra parigina dopo il pareggio targato Ibra del debutto contro il Lorient (che nel week end ha battuto in casa il Montpellier campione in carica) è arrivato lo 0-0 in terra còrsa al termine di 90' imbarazzanti. Una partita definita triste anche dalla webtv dei supporters parigini.
L'espulsione di Carlo Ancelotti è l'immagine più forte di questo Psg che in Francia è già considerato alla deriva prima ancora di aver trovato una rotta. Un calcio ad una bottiglietta (indirizzata verso l'arbitro) su cui Carletto ha sfogato tutta la sua rabbia e la frustrazione mentre i suoi campioni non riuscivano a giocare come una squadra. Ci riusciranno, prima o poi, ma servirà ancora del tempo, forse molto di più di quanto si poteva immaginare.
Intanto, nonostante la classifica e gli sberleffi di critici e tifosi avversari, il Psg rimane la sola pretendente al trono di Francia perché è l'unica costruita per diventare grande, e vincere, in Europa.

Tuttavia le critiche della stampa d'oltralpe sono giuste: l'attacco non combina niente, la difesa è disattenta, mancano grinta, cattiveria e precisione. Ma c'è di più. Nell'estate di Lavezzi e compagni l'unica vittoria è arrivata nella sgambata contro una formazione austriaca di terza divisione; poi, uno dopo l'altro, ecco i pareggi con Cska, Chelsea, Dc United, Barcellona, Lorient e Ajaccio. Ecco perché in Francia c'è chi ha definito questo Psg una «tigre di carta».
Metafora giusta perché questa squadra non fa paura. Gli artigli dovrebbero essere Menez e Lavezzi, ma entrambi stanno deludendo. Se per il francese pesano ancora le scorie dell'Europeo, l'ex napoletano non sta brillando, nonostante un precampionato in cui aveva dimostrato di andare al doppio della velocità di compagni e avversari.
Una tigre a cui manca anche la grinta di Thiago Silva, il ruggito di Ibrahimovic (in dubbio anche per la prossima partita contro il Bordeaux) e il passo felpato di Thiago Motta. Inoltre durante la settimana ben otto giocatori del Psg sono stati via con le nazionali, quattro erano titolari in Corsica contro una squadra che in casa non perde da otto mesi. Attenuanti che spiegano solo in parte questo avvio di campionato parigino con il freno a mano tirato.

Difficoltà che più di ogni altro sembrano affliggere Javier Pastore, scelto da Ancelotti come uomo chiave di questa squadra. Nei piani del tecnico diventerà un centrocampista completo, alla Seedorf, ma prima l'argentino deve imparare a giocare in quel ruolo. Perfetto per impostare il gioco, l'ex palermitano deve migliorare nella corsa e in fase difensiva perché Matuidi e Chantome, i compagni di reparto, non sono né Ambrosini né Gattuso.


L'unico risparmiato da ogni critica, fino ad oggi, è stato Verratti: la giovane promessa azzurra anche ad Ajaccio, in poco più di 15' ha dimostrato di avere piedi e idee da fuoriclasse. Un piccolo punto di partenza per il futuro di una grande squadra.

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