L'Italia sale sull'ottovolante. Si è chiuso con un bottino di otto medaglie - 3 ori, 3 argenti e 2 bronzi, di queste gemme tre sono state conquistate in specialità non olimpiche - l'Europeo casalingo del canottaggio azzurro. Sulle acque «amiche» di Varese, va in scena lo show (è la parola utilizzata in un tweet dal presidente Coni Malagò) dell'Italia dei remi: un bel segnale in vista di Tokyo 2021. A vincere i due ori continentali nelle specialità olimpiche sono il doppio pesi leggeri femminile, con Federica Cesarini e Valentina Rodini, e il quattro di coppia maschile, composto da Simone Venier, Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Giacomo Gentili. Rispetto al quartetto campione del mondo nel 2018, però, non è presente Filippo Mondelli, che ora sta lottando per qualcosa più importante di un'Olimpiade: la vita. È il gennaio del 2020 quando il 26enne comasco, con il biglietto per Tokyo già in tasca, scopre di avere un tumore, un osteosarcoma alla gamba sinistra. L'Olimpiade rinviata di un anno non cambia i suoi piani, perché la sfida da vincere è un'altra. Arrivano l'operazione (26 marzo 2020) e i cicli di chemio (18). Ma Pippo non ci sta ad arrendersi. Anzi, dichiara di volere essere a Parigi 2024. Nel mentre, sulle rive della Schiranna, ieri c'è anche idealmente Mondelli (sostituito da Simone Venier) su quella barca che si è involata verso l'oro europeo.
Di certo non può essere la pur temibile Olanda a fermare i nostri quattro cavalieri, che hanno un oro da vincere, da condividere con il compagno assente. Il quale, tra l'altro, mesi fa ha rivelato di aver trovato il coraggio di combattere il tumore grazie a Sinisa Mihajlovic, costretto a lottare suo malgrado contro la leucemia. «Una persona combattiva da cui devo imparare molto», ha scritto Pippo sui social quando ha incontrato l'allenatore del Bologna calcio e la sua famiglia. «La nostra casa è sempre aperta per te! Non mollare mai», lo ha incoraggiato Arianna, moglie di Sinisa.
E mentre ieri gli azzurri sono saliti sul gradino più alto del podio, nella loro mente non poteva che esserci lui, Pippo (che intanto si è candidato in quota atleti per le elezioni Coni, domani il voto): «Adesso lavoreremo in vista di Tokyo - l'oro olimpico in questa specialità ci manca dal 2000 -, e intanto gli dedichiamo questa vittoria. È sempre con noi. Prima della gara ci ha mandato un messaggio bellissimo, da amico vero. Tutto ciò che facciamo è dedicato a lui».
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