Chissà cosa può succedere mescolando le sonorità di Bach e Beethoven al ritmo sincopato e lento del fado. Nel calcio tra Portogallo e Germania succede qualcosa di bello. Gol, 6, dormite, tante, e un po' di spettacolo che non fa mai male. Alla fine la vince la Germania, capace di reagire prima e di contenere poi, ma la sfida tra due potenze di questo europeo fa sorridere anche l'Italia. Perché le amnesie difensive di entrambe le squadre e le troppe pause durante la gara non sono un modello di solidità, anzi. Si vedrà.
Fatto sta che la Germania rialza la testa dopo la sconfitta all'esordio con la Francia e mette ancora più pepe al girone più incerto e spettacolare con la piccola Ungheria che non fa da sparring partner di fronte alle big. Germania ok, nonostante la doccia fredda di partenza. Difesa tedesca al limite dell'imbarazzante, Diogo Jota serve un cioccolatino per Cristiano Ronaldo (e chi sennò) che da due passi non può sbagliare. Portogallo in vantaggio e, al minuto 15, Germania fuori dall'Europeo. Ma guai a dare per finiti i tedeschi. In un gioco che sembra quello dell'Atalanta, con velocissimi cambi di campo da una fascia all'altra, non può che brillare il bergamasco Robin Gosens, l'uomo in più che non ti aspetti. E che in realtà in Germania non si aspettava nessuno: da perfetto sconosciuto a leader decisivo in 12 mesi. Se al 5' il suo gol in acrobazia viene annullato per fuorigioco di Gnabry, l'esterno di Gasperini mette il suo timbro sulla partita. Al minuto 35' piazza il cross per Havertz, anticipato da Guerreiro che spedisce palla nella propria porta. Quattro minuti più tardi fa partire l'azione che porta all'altro autogol, questa volta di Ruben Dias, su tiro cross di Kimmich.
Due autoreti che stordiscono il Portogallo, che non riesce a reagire e a trovare spazi in avanti nonostante l'altissima qualità dei vari Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Diogo Jota e CR7, tutti quanti deludenti nonostante i gol e gli assist degli ultimi due. In una squadra incapace di contenere Gosens, che nella ripresa si mette in proprio. Al sesto minuto confeziona un assist al bacio per Havertz che comodo comodo fa 3-1. Al 15' chiude con un colpo di testa perfetto l'azione corale della Germania con il cross di Kimmich, esterno destro, chiuso da Gosens, esterno sinistro. E quando lascia il campo perché Loew vuole preservarlo, è standing ovation. Musica per le orecchie dei dirigenti dell'Atalanta, consapevoli di avere tra le mani un tesoro tecnico che potrebbe diventare un tesoretto di plusvalenza.
Ma qui, minuto 60, la Germania si spegne. E il Portogallo ci prova ma non si accende del tutto. Altre buone notizie per chi guarda come gli azzurri. Dormita in difesa, di nuovo, guizzo di Ronaldo e gol di Diogo Jota.
Poi un palo clamoroso di Renato Sanches che fa tremare i tedeschi ma senza conseguenze. Vince la Germania, brilla Gosens, chi guarda non si spaventa troppo. Nel girone più difficile, e anche nell'intero torneo, può davvero succedere di tutto.
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