Prima giornata di Premier League e bum, Liverpool-Leeds 4-3. Partita di altri tempi, o forse di questi: sembravano infatti due squadre tornate in campo dopo un periodo di riposo estivo troppo breve cioè esattamente quanto accaduto. Il Liverpool, lo scorso anno, ha dominato il campionato ma non tutte le partite, pur essendo una squadra eccezionale: gli è capitato più volte di vincere nel finale, o con fatica, e la partita di ieri, comprese le incertezze difensive, è stata solo un peggioramento di quanto visto nel 2019-20.
Neopromosso, molto pubblicizzato per via della presenza in panchina di Marcelo Bielsa, il Leeds ha giocato con coraggoo, forse favorito dalle incertezze altrui, e alla fine di storto ci sono stati solo il risultato e la mascherina indossata a rovescio da Andrea Radrizzani, il proprietario italiano decisivo nella rinascita del club. In generale, il primo giorno della nuova stagione inglese non è stato il Sabato del Villaggio dei precedenti 100 e passa anni. Non è stata la fiera di colori nelle stazioni ferroviarie, di passi svelti, di ansia del primo ingresso stagionale in tornelli sempre troppo stretti. Zero pubblico, gli ormai abituali teloni a coprire i sedili, l'ormai rituale vittoria facile dell'Arsenal contro avversari meno organizzati. Difficilmente interpretabile il 3-0 sul campo del Fulham, troppo povero di talento, struttura, persino grinta e corsa, che sarebbero in teoria armi in dotazione ad ogni neopromossa, anche se si è visto l'Arsenal Artetiano di luglio e primi di agosto, cioé armonico, capace di giocare la palla a lungo ed esplodere con improvvise proiezioni. Molto meno edificante l'1-0 del Crystal Palace sul Southampton, che pure ha tirato parecchio in porta nel secondo tempo facendo fare bella figura a Vicente Guaita, il portiere spagnolo del Palace. Che è in un anno di transizione: a fine stagione Roy Hodgson, 73 anni il mese scorso, lascerà e vorrà farlo con la squadra ancora nella massima serie. Risultato che potrà ottenere con la solita solidità del 4-4-2, che potrà essere saltuariamente ravvivata da Eberechi Eze, nuovo acquisto, ieri ala sinistra ma capace di giocare anche dietro le punte, ruolo mai contemplato negli schemi della squadra sotto Hodgson.
Oggi West Bromwich Albion-Leicester City e Tottenham-Everton, Mou contro Ancelotti con la curiosità di capire quanto il nuovo centrocampo degli ospiti, con Allan, Doucouré e James Rodriguez, possa dare il cambio di passo. Domani, Brighton- Chelsea e Sheffield United- Wolverhampton, squadra più rinnovata e attesa di tutte.
Riposano le due di Manchester e le loro avversarie, Aston Villa e Burnley: il quale ha al momento solo 18 giocatori, e a quanto pare è una notizia. Il che dice tutto di quanto sia cambiato il calcio: nel 1980-81 l'Aston Villa vinse il campionato utilizzandone 14 in 42 partite, tante quante erano all'epoca. Ora, 18 sono considerati pochi.
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