Rivoluzione in Brasile. Ancelotti, uno straniero per l'assalto Mondiale

La Seleçao a Carletto dal 2024: dopo oltre mezzo secolo non ci sarà un brasiliano in panchina

Rivoluzione in Brasile. Ancelotti, uno straniero per l'assalto Mondiale
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Il matrimonio, come anticipato da Il Giornale l'11 febbraio scorso, si farà. Ad annunciarlo ieri il presidente della Cbf Ednaldo Rodrigues: Carlo Ancelotti sarà il ct del Brasile dal 2024 dopo aver onorato l'ultimo anno di contratto con il Real Madrid. Da «re» d'Europa alla Coppa America con destinazione Mondiale 2026: il tecnico di Reggiolo ha trionfato nei Top 5 campionati del nostro continente con Milan, Chelsea, Real Nadrid, Bayern e Psg vincendo 4 volte la Champions League e vestirà i panni di ct verdeoro a giugno e luglio dell'anno prossimo negli Usa durante il torneo più importante del Sudamerica, ma l'obiettivo principale sarà quello di portare il trofeo (la sexta nella manifestazione iridata) che manca da un ventennio.

L'eco delle dichiarazioni di Rodrigues (arrivate, ironia della sorte, esattamente 41 anni dopo la gara nella quale Paolo Rossi fece «piangere» il Brasile) ha fatto il giro di tutta Europa, ma come era prevedibile né Ancelotti né il Real hanno commentato le frasi del numero 1 della Federcalcio brasiliana (che sul suo sito non fa il nome di «Don Carlo»), mentre in patria tutto procede con molta cautela: secondo O Globo ci sarebbero ancora da discutere questioni centrali, da quelle economiche alla composizione dello staff tecnico, passando per la logistica. Ma mancano ancora 12 mesi, Rodrigues ha solo voluto anticipare i tempi. Precisando che fino all'arrivo di Ancelotti, sarà il 49enne Fernando Diniz a guidare la nazionale dividendosi con la direzione tecnica del Fluminense. L'emiliano diventerà poi il primo allenatore straniero alla guida della Selecao dopo quasi 60 anni (l'argentino Filippo Nunez rimase solo per una partita nel 1965, ndr), il quarto non brasiliano nella storia verdeoro. «È l'uomo giusto per la nostra Nazionale», il coro unanime dei brasiliani allenati da Carletto a Madrid, ovvero Rodrygo, Eder Militao e quel Vinicius che ballava con il tecnico sul pullman per festeggiare il titolo di Liga 2022.

Con la chiamata del Brasile, Ancelotti ha coronato il sogno di una carriera vincente allontanando l'ipotesi di un ritiro dopo l'esperienza di Madrid. Ci sono precedenti illustri di tecnici italiani diventati ct: Marcello Lippi ha condotto l'Italia alla vittoria Mondiale nel 2006 per poi guidare la Cina per tre anni dal 2016; due le avventure nazionali per Fabio Capello, prima l'Inghilterra nel 2007, poi la Russia nel 2012 e per Alberto Zaccheroni, selezionatore di Giappone (2010-14) ed Emirati Arabi (2017-19); cinque anni dal 2008 sulla panchina dell'Irlanda per Giovanni Trapattoni. E ancora Cesare Maldini (Paraguay 2001-02), Edi Reja (Albania 2019-2022, e prima di lui Beppe Dossena nel 2002.

Gianni De Biasi nel 2011 e Christian Panucci nel 2017), Devis Mangia (Malta 2019-22), Giuseppe Giannini (Libano 2013-15 col Libano) e Marco Tardelli (Egitto, 2004). Carletto si aggiungerà all'attuale pattuglia di sette ct italiani: l'ultimo in ordine di tempo Domenico Tedesco approdato nel febbraio scorso sulla panchina del Belgio.

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