Ronaldo a Berlusconi: «Io faccio altri sogni»

Ronaldo a Berlusconi: «Io faccio altri sogni»

I sogni son desideri. E se sei il presidente più vincente della storia del calcio, è normale che Cristiano Ronaldo possa essere ogni tanto lo special guest dei tuoi viaggi onirici. Magari vestito di rossonero, mentre sgambetta per San Siro e fa felice il padrone.
Peccato però che alla notte segua l’inevitabile risveglio. Particolarmente brusco, in questo caso. Perché se Silvio Berlusconi sogna Cristiano, la cosa non è contraccambiata. Il portoghese è infatti felice al Real Madrid e il pensiero del Milan non lo sfiora. Nemmeno quando dorme.
«Il patron rossonero ha detto che mi sogna? Sinceramente i miei sogni non sono mai sul calcio - precisa subito CR7, che in stagione è già arrivato a quota quaranta gol -. A Berlusconi rispondo che io resto al Real, dove sto molto bene. Il campionato italiano non è uno dei miei preferiti, anche se ci giocano ottimi calciatori e le squadre sono toste».
Insomma, non c’è molto spazio per sognare. Anche se quando il numero uno del Milan si mette in testa un giocatore, difficilmente si arrende al primo ostacolo. Ronaldinho docet. Come per il brasiliano, il corteggiamento a Ronaldo è iniziato da lontano. Roma, stadio Olimpico, finale di Champions League 2008/09. CR7 è la stella del Manchester United opposto al Barcellona di Lionel Messi. Berlusconi, in qualità di premier del paese ospitante, è seduto tra i palchi d’onore. I Red Devils vengono sconfitti, ma il Cavaliere si innamora del modo di giocare del portoghese. Tanto che a fine partita, durante la cerimonia di consegna delle medaglie, lo ferma e lo abbraccia affettuosamente per consolarlo. Le telecamere immortalano l’incontro, con Ronaldo che ride alle battute dell’allora presidente del Consiglio. Prove di feeling? Lo stesso Berlusconi dirà poi di aver confidato a Cristiano di volerlo portare al Milan. Prima o poi.
Il resto è stretta attualità. Con il botta e risposta a distanza tra i due. Dal 2009 la stella di Ronaldo è diventata ancora più grande. Il suo contratto prevede una clausola rescissoria da un miliardo di euro. Follia pura. Tanto che persino il Manchester City dello sceicco Mansour in estate ha alzato bandiera bianca.
Logico dunque che il portoghese rimanga concentrato sulle cose di casa Real. Stasera c’è il Cska Mosca per il ritorno degli ottavi di Champions. «Confidiamo di farcela.

Poi vedremo cosa ci riserverà il sorteggio». E più avanti il mercato. A proposito, pur restando a Madrid la star delle merengues potrebbe rimanere orfano del suo mentore Mourinho. «No, non ci credo. José continuerà con noi». I sogni son desideri, appunto.

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