Tagliarsi i capelli non è bastato. Cristiano Ronaldo è quasi fuori dal Mondiale, il Portogallo pure e la maledizione resiste: mai, da quando nel 1956 France Football istituì il premio del Pallone d'Oro, il detentore ha poi vinto il Mondiale. Salvo cataclismi, non succederà neppure quest'anno: il 2-2 con cui i lusitani hanno concluso il match contro gli Stati Uniti (assist al 95' di CR7 per la testa di Varela) servirà solo a prolungare l'agonia, ma probabilmente non a cambiare le sorti del girone. Con Germania e States appaiate a quota 4 e avversarie nell'ultima giornata, il Portogallo si qualificherebbe solo se battesse il Ghana con almeno quattro gol di scarto fatta salva la contemporanea vittoria dei tedeschi: fantacalcio, insomma. «Probabilmente ci sono squadre che meritano più di noi», ha commentato Ronaldo. Suona tanto come una resa, ma del resto è inutile farsi troppe illusioni pur avendo lui di recente sfatato due tabù: prima ha appunto vinto il Pallone d'Oro spezzando l'egemonia di Messi, poi ha conquistato la decima Champions da regalare ai Blancos. Per il non c'è due senza tre sarà però meglio ripassare tra un quadriennio, quando magari a venire incoronato da France Football sarà un altro.
La cronaca è del resto impietosa e non ammette repliche, partendo dal lontano 1958: all'epoca il detentore del Pallone d'Oro era Alfredo Di Stefano, diventato spagnolo strada facendo ma nemmeno qualificato per l'occasione come accadde anche vent'anni dopo al danese Allan Simonsen. Nel 1962 toccò a un altro oriundo vedersi respinto: Omar Sivori aveva da poco deciso di vestirsi d'azzurro, ma in Cile fu costretto ad assistere alla Battaglia di Santiago vinta 2-0 dai padroni di casa. Nel 1966, Eusebio si presentò al Mondiale da favorito proprio con il Portogallo: 9 gol e il titolo di capocannoniere non furono però abbastanza per impedire all'Inghilterra di trionfare. Identico percorso per Michel Platini, nel 1986: Francia quotatissima, vittoria finale a Maradona. Lungo è anche l'elenco dei numeri uno sconfitti all'ultimo atto, compresi due italiani: a Messico '70 Gianni Rivera, nel 1994 Roberto Baggio. E Johan Cruyff? Vinse il premio nel 1973 e nel 1974, ma la finale iridata vide la Germania imporsi sugli Orange. All'ultimo atto si sono spenti anche i sogni di Kalle Rumenigge (Pallone d'Oro 1981, sconfitto dall'Italia l'anno dopo) e Ronaldo, che lasciò la gioia alla Francia di Zidane (1998). Ebbe di che inchinarsi pure il Cigno, alias Marco Van Basten: a Italia '90 gli Arancioni rimediarono solo un'eliminazione agli ottavi e a lui non rimasero che i due trofei personali vinti nelle stagioni precedenti.
Quanto alle edizioni più recenti, il Pallone d'Oro in carica ha raccolto tre stop consecutivi ai quarti di finale: in Corea e Giappone Michael Owen realizzò due gol ma non salvò l'Inghilterra contro il Brasile,
nel 2006 targato Italia la delusione toccò a Ronaldinho e infine, nel 2010, Leo Messi infilò cinque partite senza mai segnare venendo rispedito a casa da un poker tedesco. Per la serie: CR7 sarà comunque in buona compagnia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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