La Ferrari sventola bandiera bianca. Si arrende ancora prima di incominciare. Lo ha detto Mattia Binotto l'altro giorno, lo hanno ripetuto Vettel e Leclerc dietro le loro mascherine rosse. Il progetto SF1000 è partito male, a Maranello se ne sono accorti dopo i test di Barcellona. Ancora non è chiaro quanto sia il ritardo rispetto alla concorrenza, ma è chiarissimo che fino alla terza gara della stagione non arriveranno i correttivi. «Dopo Barcellona era chiaro che non eravamo dove volevamo. E così vale per questo weekend. Gli ultimi mesi sono stati sconvolgenti ma in fabbrica tutti stanno lavorando duramente e gli aggiornamenti arriveranno in Ungheria», ha detto Vettel. «Dopo i test pensavamo di non essere al livello che volevamo. Abbiamo cercato una strada diversa per Budapest e non c'era tempo per portare qui l'aggiornamento. Lottare per il Mondiale? Sappiamo che faticheremo di più», ha aggiunto Leclerc.
Il mondo dei ferraristi sembra essersi fermato, mentre gli avversari stanno già correndo nel futuro. Hamilton si presenta cattivo e carichissimo con tanto di catenona con lucchetto al collo e le idee chiarissime: «Se ci inginocchieremo tutti? Ancora non ne abbiamo parlato, non è la mia priorità. Ma vedremo, qualsiasi cosa faremo dovremo farla tutti uniti. Dobbiamo trovare unità in questo sport su questo tema. Poi si potrà lottare per mettere fine alle discriminazioni e alle ingiustizie. Non basta un hashtag e poi tornare alla situazione di prima, noi che siamo privilegiati dobbiamo unire le nostre voci. Come team abbiamo dimostrato di conoscere bene qual è la situazione attuale». Verstappen parla da grande candidato al golpe: «Non sapere il numero di gare non condizionerà il mio approccio. Ogni gara la vuoi vincere e non ritirarti e allora perché dovrebbe essere diverso l'approccio?».
Alla vigilia delle prime prove, con un calendario ancora incompleto (solo 8 gare) sembra che lo svolgimento della stagione sia già chiarissimo. Da una parte Mercedes e Red Bull a lottare per il titolo, dall'altra la Ferrari a inseguire cercando di non litigare. Perché anche su questo punto Vettel è stato chiarissimo: «Io e Charles abbiamo lottato in passato e lo faremo ancora». Un punto di vista corretto. Non si può chiedere a Vettel, un quattro volte campione del mondo, di fare il maggiordomo a meno che in gioco non ci sia il mondiale Curiosa anche l'affermazione di Seb sulla decisione di interrompere il rapporto con Maranello: «Sono rimasto sorpreso quando ho ricevuto la chiamata da Mattia in cui mi ha detto che non c'era nessuna intenzione di continuare. Non abbiamo mai avuto discussioni, non c'è mai stata un'offerta sul tavolo, nessun punto d'incontro». Seb è stato chiaro anche sul suo futuro: «Non so ancora se mi fermerò o continuerò.
Al momento non sono in trattativa con nessuno per l'anno prossimo». Non resta che aspettare. Domani, dopo le qualifiche capiremo davvero a che punto è la Ferrari e quanto dovremo preoccuparci. Le lotte intestine tra Vettel e Leclerc potrebbero anche essere il minore dei mali.
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