È una Rossa pessimista che sogna il miracolo

Vasseur teme la pressione, i piloti sperano nei guai altrui e boss. Domenicali vuole la F1 più rumorosa

È una Rossa pessimista che sogna il miracolo
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Ottimismo, per favore vai via. In Ferrari vorrebbero esserlo. Vorrebbero gridare ai tifosi che da ieri mattina assediano l'hotel con vista sul Parco, di essere qui per vincere e far suonare l'inno di Mameli anche alla fine del Gran premio d'Italia e non solo all'inizio quando saranno tutti schierati con il naso all'insù a vedere l'esibizione delle Frecce Tricolori. Anche se le caratteristiche della pista possono far pensare ad un weekend decisamente differente da quello di Zandvoort, non c'è nessuno tra gli uomini vestiti di rosso (e qui anche di giallo per celebrare la vittoria alla 24 ore di Le Mans), che osi sbilanciarsi. «La lotta per la vittoria mi sembra fuori dalla nostra portata a meno che entrambe le Red Bull non abbiano dei problemi e sarà molto complicato anche strappare la pole. Vedremo anche come si comporteranno i nostri avversari diretti dato che ad ogni pista i valori cambiano», dice Leclerc, ultimo vincitore ferrarista da queste parti. «Io sono un po' più ottimista dice invece Sainz -, qui dovremmo andare meglio perché di solito non c'è molto vento, non ci sono curve lunghissime ed è un circuito di efficienza aerodinamica: un qualcosa di più simile a Spa». Andare meglio significa lottare per il podio. L'obiettivo del weekend è questo. Lottare con Mercedes, McLaren e magari pure con Aston Martin e Williams come dice Fred Vasseur alla sua prima Monza da team principal ferrarista: «Vorrei raccontarvi che è un weekend come tutti gli altri, ma so bene che non è possibile. Il mio compito è di non far sentire alla squadra la pressione supplementare di questa gara». Non lo aiuterà il presidente Elkann che non dovrebbe farsi vedere neppure nella gara di casa, mentre domani dovrebbe arrivare l'ad Benedetto Vigna. In compenso ieri ai box c'era la sfilata degli ex con l'ex ad Camilleri e Mattia Binotto che ha abbandonato le sue vigne per rivedere qualche vecchio amico.

A Monza di solito la Ferrari annunciava la squadra del futuro. Leclerc e Sainz invece non hanno ancora firmato nulla e intanto continuano a sfidarsi. Adesso tocca a Carlos stare davanti in classifica: «Non posso dire che non guardo la classifica, perché Carlos è l'unico pilota che ha la mia stessa macchina da detto Charles - Le posizioni in cui ci troviamo non sono però quelle che vorremmo». Non la guardo, ma ci penso. Stesso pensiero di Sainz che aggiunge: «Non corro con l'obiettivo di stare davanti a Charles, ma di lavorare per migliorare la macchina». Aspettando il rinnovo dei ferraristi è arrivato quello della Mercedes: Hamilton e Russell hanno prolungato di altri due anni. Lewis resterà in pista fino a 40 anni.

Se non prolungherà ancora non farà in tempo a provare la Formula 1 che ha in mente Stefano Domenicali, quella con «auto più leggere, più corte e che facciano più rumore. Il sound dei motori è la cosa che ci chiedono tutti, giovani e meno giovani». L'elettrificazione qui può attendere. Anche perché Domenicali crede di più ai biocarburanti e sogna il ritorno ai motori termici.

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