Sainz, il licenziato che ora tutti vogliono

Il futuro ex ferrarista vincitore in Australia piace ai top team: e la Red Bull è già in "pole"

Sainz, il licenziato che ora tutti vogliono
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«Sono ancora senza lavoro per il 2025». Carlos Sainz vorrebbe farsi passare per il disoccupato più veloce del momento, ma in realtà oggi è diventato l'uomo chiave del mercato dopo che Hamilton lo ha buttato fuori dalla Ferrari. Una volta passata la rabbia per la bocciatura ferrarista, Carlos ha capito che poteva comportarsi in un modo solo: far vedere al mondo della Formula 1 quello che vale. Ci sta riuscendo benissimo e sul tavolo del suo manager, una delle persone più discrete del Circus, cominciano ad arrivare parecchie offerte interessanti. A settembre compirà 30 anni e sa che il prossimo sarà un contratto importante anche se Alonso e Hamilton stanno allungando la carriera dei piloti oltre i 40 anni.

Carlos interessa all'Audi che ha rilevato la Sauber e dal 2026 sarà ufficialmente della partita con un motore tutto suo, alla Red Bull che si sta giustamente scocciando di Perez e non ha giovani di livello nel suo junior team, alla Mercedes che deve sostituire Hamilton e non vorrebbe correre il rischio di bruciare Kimi Antonelli, alla Aston Martin che non ha ancora capito le intenzioni di Fernando Alonso. Sono tutte opzioni con un loro perché. Ma l'idea Red Bull è certamente allettante, anche perché Carlos è uno dei pochi a non esser uscito schiacciato dal confronto con Verstappen quando furono compagni in Toro Rosso nell'anno del loro esordio, il 2015, fino al passaggio di Max in Red Bull dopo quattro gare della stagione successiva. Papà Carlos avrà un peso nel suo futuro, come consigliere e come uomo che ha appena vinto la Dakar guidando un'Audi elettrica e vestendo una tuta griffata Red Bull. Papà è un uomo che apre tutte le porte con la discrezione che Verstappen senior non ha mai avuto. La famiglia Sainz che ora comprende anche la fidanzata Rebecca, sa come ci si comporta in un box da una vita.

In Ferrari Sainz senior è amato da dirigenti e meccanici, proprio come il figlio che è entrato nel cuore dei ferraristi con il suo modo di fare educato, ma fermo, simpatico in borghese, ma spietato quando indossa la tuta. Carlos ha saputo farsi apprezzare e questo mondiale che poteva diventare un calvario si sta trasformando in un'occasione speciale. E lui ha dimostrato di saperle cogliere al volo.

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