Lo scudetto è la chiave per capire l'Inter che sarà. Per questo Conte corre

Battere il Verona per avvicinare il titolo e fare chiarezza sul futuro: nodi Champions e rinforzi

Lo scudetto è la chiave per capire l'Inter che sarà. Per questo Conte corre

Milano. Battere il Verona non già per evitarsi impensabili complicazioni, ma per accelerare la pratica e rispettare il countdown scudetto, che dopo i pareggi di Napoli e Spezia, prevede la conquista aritmetica il prossimo 9 maggio, a San Siro contro la Sampdoria, salvo ulteriori scivoloni di chi insegue i nerazzurri. Arriverà per tempo anche Zhang jr: annunciato dalle veline da un paio di mesi, alla fine sbarcherà davvero, con i soldi per tappare le falle e pagare gli stipendi, e in tempo utile per mettersi in posa nella foto ricordo. Battere il Verona per non perdere tempo, perché Antonio Conte ha fretta. Di vincere e sapere, capire e trattare. Ha cominciato 2 settimane fa, dopo aver battuto il Cagliari («quando siamo usciti dalla Champions, i giocatori erano pippe e l'allenatore era da cambiare; siamo in anticipo di un anno: a me era stato chiesto di arrivare all'obiettivo vittoria in 3 stagioni»), ha continuato dopo il pareggio di Spezia («è inevitabile che a fine della stagione si debba fare chiarezza») e ovviamente non arretra nemmeno prima di incrociare il Verona: «Siamo andati oltre ogni aspettativa; non mi va ora di parlare del futuro». Che è un grande punto interrogativo, più grande dei 250 milioni che Suning pare riuscito a scovare in un fondo statunitense, curiosamente interessato alla quota di minoranza di una società in forte deficit (si ipotizzano 120/150 milioni al prossimo bilancio).

Soldi che saranno ossigeno per pagare gli stipendi arretrati (non il premio scudetto, quello potrebbe arrivare in 2 rate entro dicembre) e le pendenze federali, non certo per fare il prossimo mercato. Ecco perché Conte ha fretta non solo di vincere, com'è naturale, ma soprattutto di sapere. Come sarà la sua prossima Inter? A oggi, di acquisti pesanti, non si può parlare. Anzi, è molto probabile che per evitare il buco in bilancio, venga ceduto un giocatore importante entro il 30 giugno (nomi se ne fanno tanti, ma mercato vero ce l'ha solo Martinez; fa sorridere immaginare di fare cassa con Vidal e Sanchez, Kolarov e Gagliardini, come ipotizza qualcuno).

Accetterà Conte, dopo uno scudetto strameritato, di tornare in Europa con un'Inter magari meno forte di quella attuale, finita ultima nel girone di Champions? La risposta sembra scontata e non aiuta a cambiare parere come il tecnico replica a chi gli chiede quale sia l'attuale differenza tra l'Inter e le 4 semifinaliste Champions. «È una domanda troppo articolata e che riguarda il futuro: a questa e sugli altri argomenti risponderò più avanti». A Conte resta un anno di contratto, a più di 12 milioni netti.

Saprà, vorrà rinunciarci? Lo scorso agosto gli anni erano 2 e di fronte al muro cinese arretrò, accettando il ridimensionamento e infine vincendo (Villa Bellini: do you remember?). Con un solo anno di contratto, la transazione può essere più semplice e meno dolorosa per tutti, anche se gli Zhang hanno dimostrato di saper trattare bene, almeno quanto Conte.

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