Che c'è di meglio di una frizzantissima polemica per far parlare un po' di sé. Il pallone non basta, gol e assist non sono sufficienti. Ma sì, beviamoci su, a costo di dar vita a un piccolo cortocircuito. E così Cristiano Ronaldo rifiuta di comparire dietro a una Coca Cola perché contraria al suo stile di vita salutista. Paul Pogba, scosta da davanti a sé una bottiglia di birra, seppure analcolica, perché musulmano. E daje con il caos da «lei è favorevole o contrario» di Sordiana memoria.
Ronaldo è una multinazionale. Il portoghese promuove o ha promosso tra le altre cose automobili, orologi, valigie, compagne aerei, prodotti farmaceutici, shampoo, biancheria intima, abbigliamento sportivo, ovviamente, e tanto altro ancora. Beato lui che incassa dagli sponsor qualcosa tipo 50 milioni di euro l'anno. Tanto che il suo gesto anti Coca Cola è costato all'azienda una perdita di 4 miliardi di euro di capitalizzazione in borsa. Il Ronaldo salutista poi incontra i gusti di chi promuove uno stile di vita sano e apprezza le prese di posizioni controcorrente (o contro sponsor) di chi ha tale seguito. Ma risulta un po' ipocrita appena si scopre che nel 2008 promuoveva proprio l'adesso odiata bevanda in una pubblicità per il mercato asiatico e che nel 2012 fu ritratto in uno spot in cui addentava con voracità una coscia di pollo fritta di una nota catena di fast food. Altro che insalatina scondita. Pecunia non olet, dicevano gli antichi, ok. E lui, come tutti, è libero di cambiare idea e dire ciò che vuole. Ma un moralismo, anche no grazie.
E il Pogba anti birra? Guadagna su per giù 15 milioni di euro l'anno per giocare nel Manchester United. Che ha tra i suoi main sponsor, che quindi contribuiscono a pagarlo, anche un marchio di vini e uno di scotch whisky. Ma non risultano finora rimostranze o levate di scudi del buon Paul contro la politica societaria dello United, al netto che presto potrebbe lasciare il club inglese. Ma altrove, cambierebbe poco o nulla. I partner commerciali possono essere differenti e quando staccano assegni nessuno bada al grado alcolico. Come lui non bada all'essere morso in campo, tanto da assolvere per il gesto il tedesco Rudiger.
Il più saggio di tutti alla fine, per una volta, è stato Radja Nainggolan. Spesso criticato per il suo stile di vita un po' sregolato, ha postato un buffo fotomontaggio di lui in conferenza stampa con davanti al bancone una lunga fila di bottiglie di superalcolici. «E dai, facciamoci una risata», ha scritto. Giusto.
Quindi Ronaldo e Pogba, dite e pensate quello che volete e quando volete, chiaro. E mangiate-bevete-sponsorizzate chi e cosa più vi aggrada. Affari vostri. Ma ricordate che per fare i moralisti senza finire in fuorigioco bisogna essere fuoriclasse della coerenza. Non solo del pallone.
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