Inchiniamoci a nostra nuova Signora delle piscine. Nemmeno Federica Pellegrini è riuscita ad essere una Cannibale di questa dimensione. Simona felicità sembra una musichetta di quelle che ti accompagnano nei momenti migliori della vita. Invece è il rituale sorriso radioso di una ragazza sul podio, sempre d'oro, sempre prima. Quadarella sempre più Quadabella. Quadabella più bella che mai. E non è solo un fatto estetico. Fantastica atleta, straripante nuotatrice piena di forza, determinazione, cattiveria. Ci regala un sorriso senza limitare i suoi orizzonti. Si regala l'oro meno previsto, soltanto accarezzato nelle notti dei sogni e nelle ore di fatiche, un allenamento dietro l'altro. Vince i 400 stile libero mandando in depressione l'ungherese Ajna Kesely, che se l'è ritrovata davanti in tutte le gare del mezzofondo: 400, 800, 1500. Gara vissuta sul filo dell'emozione e del suo strapotere atletico che l'ha condotta sulle orme delle avversarie, dapprima dietro, poi in rimonta, terza ai 200, seconda ai 300, fino allo sprint tutto cuore e determinazione negli ultimi 30 metri: trascinante nel rush, esaltante nel tocco, devastante per le avversarie come si fossero sentite attanagliate dal morso di un cobra.
Ed eccola qui con tre medaglie d'oro al collo, luccichio che sarà un must per il futuro e non si è mai visto nel nostro nuoto. Italia che chiude con una pioggia d'oro (sono sei) ma tre portate dalla nostra Phelpina. Che dire di più? La graduatoria delle sorprese vede in testa questo suo oro nei 400 stile libero dove ha superato nel rush la Kesely, infilando un 4'0335. La garanzia doveva arrivare, ed è arrivata, dai 1500 sl. Invece l'oro degli 800 sl è stato quello che ha aperto la serie ed ha confermato che la Simo, oramai nazionale, era pronta a sventolare la bandiera, e quel suo urlo «Ora non mi ferma più nessuno» non si è mai spento.
Romana, 19enne, a sei anni in piscina, a 12 l'esordio agonistico, dopo 4 anni prima convocazione in nazionale e sono bastati altri quattro anni per vederla regina delle piscine. E qui non parliamo solo di Italia ma di Europa: Quadarella personaggio da copertina di questi europei di Glasgow, Triplete come le tre dita sollevate quando ha rialzato la testa dall'acqua. Eppoi almeno un po' di emozione, se non di sorpresa. «Non ci credo nemmeno io, sono stata ripagata per tutto quanto fatto in questo anno». Sì, c'è un po' la sensazione dell'incredibile per una ragazza che era pronta a firmare per una finale degli 800 sl. Eppoi chissà. «Sapevo di fare bene, di essere più forte delle altre, però».
Quel «però» sottintende che questa raccolta è roba da Kate Ledecky, bravura fa far invidia a Paltrinieri e chissà quanti altri. Quadabella ci lascia il suo segno del potere, l'idea che non è finita qui. Ci ha raccontato il segreto in quattro parole. «Lavoro, sacrificio, determinazione e cattiveria». Segreto che forse carezzano in tanti, un peso che pochi sanno sopportare.
E se vogliamo vedere un simbolo, un segno che il Triplete ha illuminato, forse dovremmo volgere lo sguardo a quel finale di staffetta disperatamente perso da Federica Pellegrini, lei che tante volte ha portato medaglie a questa Italia. Simona stava già godendosi l'ultimo oro, Federica ha perso di un'unghia l'ultima occasione da podio. Dal segno del potere al segno del destino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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