"O le cose cambiano o ci vedremo magari in un'altra veste". Dopo l'oro nella 500 metri di short track, Arianna Fontana non dà per scontata la sua partecipazione alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e rinnova le critiche alla federazione che accusa di non averla sostenuta.
Con la conquista della decima medaglia olimpica, Arianna Fontana è senza alcun dubbio l'atleta copertina dei Giochi di Pechino 2022. Il giorno dopo il trionfo la 31enne pattinatrice di Sondrio ha colto l'occasione di togliersi ancora qualche sassolino dai pattini: "Tutti hanno la loro opinione come è giusto che sia e io ho la mia. Quello che è accaduto lunedì sera è la prova che la mia scelta è stata la migliore".
"Sono concentrata sul momento", ha assicurato Arianna a proposito della sua partecipazione ai prossimi Giochi,"sicuramente ci ho pensato prima di venire qui, ma anche negli anni passati con candidatura di Milano-Cortina 2026. Però alcune cose devono cambiare: non rimetto me stessa, l'allenatore nella situazione in cui siamo stati finora".
Il presidente della Federazione italiana sport del ghiaccio (Fisg), Andrea Gios, non ha replicato affermando che"da una campionessa di quel livello accettiamo ogni critica". Posizione ribadita da Arianna Fontana subito dopo la premiazione di oggi: "Se parleremo? In questo momento non ci sto pensando. Ora sono concentrata su altro, ci sono ancora tre giorni di gare, vedremo se ci sarà ancora il tempo di parlarne oppure no".
La ricostruzione
La polemica è esplosa ieri quando la campionessa olimpica, ha spiegato in conferenza stampa le difficoltà affrontate durante il quadriennio olimpico.
"Io ed il mio coach ne abbiamo passate tante, molte situazioni difficili. C’erano persone che non ci volevano qui e questo non ha aiutato affatto. Hanno provato a non farci venire qui, trovando un modo per farci male. Noi però siamo stati capaci di andare avanti comunque", ha dichiarato Arianna Fontana.
Le difficoltà sono sorte dopo il primo oro olimpico in Sud Corea: "La prima stagione dopo Pyeongchang ci sono stati atleti maschi che mi bersagliavano sul ghiaccio, facendomi cadere e provando ad attaccarmi ogni volta che ne avevano l’occasione. Non era sicuro per me in quel momento allenarmi con il team in Italia. Questo è uno dei motivi per cui me ne sono andata in Ungheria", ha raccontato l'azzurra tra lo stupore generale.
Ma sono stati i dissidi con la Fisg ad acuire lo scontro:"La Federazione non ha supportato molto le mie scelte, specialmente quella di avere mio marito Anthony Lobello come coach.
Lui mi ha aiutato a vincere l’oro in Corea ed in quella fase erano molto felici. Non so perché abbiano cambiato idea. A conti fatti comunque la mia è stata la decisione migliore, perché ho vinto un altro oro oggi nei 500".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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