Signora presa per mano da Chiesa e Vlahovic. Quelli che vuole cedere

L'azzurro apre le danze, il serbo le conduce e Rabiot le chiude. Allegri sorride, ma ora il mercato?

Signora presa per mano da Chiesa e Vlahovic. Quelli che vuole cedere
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Nel nome di Federico e di Dusan. Che di cognome fanno Chiesa e Vlahovic. Ovvero due giocatori che lo scorso anno ne avevano azzeccate poche, penalizzati da infortuni e situazioni di vario genere. Al punto che, in linea puramente teorica, sia l'uno che l'altro sarebbero ancora sul mercato in attesa di offerte indecenti o quasi. Nel frattempo però, visto che le amichevoli sono finite, ieri Allegri li ha schierati dal primo minuto. Risultato: in venti minuti i due hanno messo l'Udinese all'angolo segnando due reti (cui si sarebbe poi aggiunto il gol di Rabiot) e permettendo alla Juventus giunta allo stadio in leggero ritardo a causa di un incidente che aveva coinvolto il suo autobus, sostituito da due pulmini, e una macchina della Polizia - di vivere una prima giornata di campionato in serenità. E quindi: destro vincente dal limite dell'area per il figlio di Enrico su assist del serbo, che poi avrebbe trasformato il rigore concesso un po' generosamente da Rapuano per un tocco di braccio di Ebosele: match in discesa, Allegri soddisfatto e stagione cominciata nel migliore dei modi. Quel che deciderà il mercato di qui a fine mese è compito della società: per intanto, Chiesa e Vlahovic hanno risposto presente e il popolo bianconero ha apprezzato. Di Lukaku nessuno sente il bisogno e anche l'eventuale arrivo di Berardi (nuovamente escluso da Carnevali, ds del Sassuolo) non dovrebbe portare alla partenza di Chiesa.

Cambiaso e Miretti partono tra i primi undici, così come Alex Sandro ritrova il suo posto in difesa al posto di Gatti. In attacco, appunto, Vlahovic e Chiesa per il 3-5-2 previsto. La Juve comincia bene, imponendo un ritmo alto e cercando il recupero alto in maniera insistita. Proprio da una situazione del genere arriva il vantaggio: Vlahovic imbecca il compagno di reparto, il destro è a filo d'erba e Silvestri non può fare altro che arrendersi. D'improvviso, si volatilizzano così tutte le incertezze della passata stagione: i bianconeri sono corti e compatti, il gioco si sviluppa con due o tre tocchi al massimo, le verticalizzazioni arrivano puntuali.

Chiesa, poi, quando vede l'Udinese si scatena: in gol nell'ultimo match dello scorso campionato proprio contro i friulani, in gol anche ieri e sempre alla Dacia Arena sbloccando una gara sulla carta non semplicissima.

Il successivo rigore di Vlahovic avrebbe poi ulteriormente indirizzato la gara: patito il doppio colpo e senza vedersi assegnato un possibile rigore dopo uno scontro tra Rabiot e Thauvin, l'Udinese reagisce con una sberla di Thauvin, capitolando però nuovamente quando Rabiot (assist di Cambiaso, dopo un'invenzione di tacco di Chiesa) trova la zuccata vincente nel recupero permettendo così alla Juve di segnare tre reti prima di metà gara come non le accadeva dal 2001/02. Samardzic, Lovric e Beto sarebbero poi stati gli ultimi ad arrendersi.

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