Un gol di Lautaro (nome evocativo) Giannetti ferma la Juventus, costretta a cedere allo Stadium all'Udinese e ora avvicinata in classifica dal Milan: l'Inter è invece ufficialmente in fuga, sempre più vicina allo scudetto della stella.
Senza Danilo, ma soprattutto senza Vlahovic, la Juve si affida ad Alex Sandro in difesa e a Milik in attacco. Al fianco di quest'ultimo, come previsto, Chiesa e non Yildiz. Allegri premiato prima dell'inizio per avere raggiunto Lippi al secondo posto nelle presenze sulla panchina bianconera (405) vorrebbe un inizio sprint. È sulla sinistra che i bianconeri provano a sfondare: Cambiaso è il giocatore con le idee più chiare e il piede più caldo, al punto che il pericolo maggiore per Okoye arriva da una sua conclusione da dentro l'area. L'Udinese si difende con ordine, propone un centrocampo fisico e appena può si appoggia a Lucca, ragazzo cresciuto nel vivaio del Toro.
Il colpo di scena, dopo un paio di mischie nell'area friulana, arriva appena passata la metà del tempo: punizione di Samardzic dalla trequarti, Alex Sandro non è svelto nel liberare e Giannetti ringrazia. Udinese in vantaggio grazie a un gol di un difensore argentino che di nome fa Lautaro e che è arrivato in Italia da svincolato a inizio gennaio: la Juve si scuote e comincia a bersagliare Okoye con tiri da fuori (Gatti e Rabiot) ma soprattutto andando vicina al pareggio grazie a un colpo di testa di Milik. La rete però non arriva e all'intervallo si sente qualche fischio all'indirizzo dei bianconeri, lenti nella manovra e con poche alternative nell'approccio all'area avversaria: praticamente inesplorata la fascia destra, quasi tutto il gioco si è così sviluppato sul lato sinistro del campo dove però Chiesa non ha quasi mai trovato il guizzo giusto.
La ripresa vede Cambiaso spostato alto a destra e Weah arretrato di qualche metro: l'Udinese non riparte quasi mai, Milik si vede annullare
il pareggio (palla uscita sul corner) e Allegri ricorre anche a Yildiz. Paradossalmente, però, Okoye viene impegnato meno rispetto al primo tempo: è il trionfo friulano e il quasi certo addio ai sogni tricolori della Juve.
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