Lo sport manda ko i pregiudizi: parità di genere sul podio

Banti e Tita. Detti e scritti così sembrano personaggi dei cartoon giapponesi. Ma trattasi di roba vera, nostrana, doratissima

Lo sport manda ko i pregiudizi: parità di genere sul podio

Banti e Tita. Detti e scritti così sembrano personaggi dei cartoon giapponesi. Ma trattasi di roba vera, nostrana, doratissima. La professoressa in studi orientali, Caterina Banti e l'ingegnere informatico Ruggero Tita, hanno vinto la medaglia d'oro nella Vela, categoria Nacra 17 nella quale si va in acqua su piccoli catamarani. Erano anni tredici dall'ultimo trionfo azzurro alle Olimpiadi ma questo non fa soltanto cronaca, diventa storia perché trattasi di un podio per due, gara mista, mai registrato prima per noi in questa disciplina. Ormai i Giochi ci stanno abituando alla doppia medaglia e sopratutto a una parità di genere che ribadisce lo spirito olimpico e mette sullo stesso livello i risultati delle ragazze e quello dei ragazzi. Esistono specialità diverse e distinte ma ormai la preparazione scientifica sta chiudendo la forbice tra donne e uomini, saltando pregiudizi che si trascinano non soltanto nello sport. Quella dei due azzurri d'oro non è una storia di amori ma di passione, il loro è il tempo delle vele e non delle mele, non sono fidanzati se questo volevate sapere, a prescindere dal fatto che la professoressa sia nata a Roma e l'ingegnere a Rovereto. I due fanno coppia sul catamarano e l'unione ha portato a grandi risultati prima di Tokyo: un titolo mondiale nel 2018, due titoli europei e vittoria alla World Cup Finals. Banti e Tita aprono la strada al doppio misto che sembrava riservato al tennis o al pattinaggio artistico ma che in questi giorni ha offerto la sorpresa della coppia Amos Mosaner e Stefania Costantini che si è qualificata curling doppio misto per i Giochi invernali di Pechino 2022 (sulla neve abbiamo già vinto il bronzo olimpico con la staffetta mista nel biathlon nel 2018).

C'è sempre una disciplina che non fa distinzione e mette in gara donne e uomini, l'equitazione nel dressage e nel salto ostacoli mentre in passato la F1 aveva registrato Lella Lombardi, unica pilota a punti e nel motociclismo la spagnola Ana Carasco prima donna a vincere un mondiale di velocità. Non si finisce mai di imparare.

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