Nessuna meraviglia se il Milan procede a tappe verso il campionato migliorando lo smalto, ritrovando le intese collaudate e una facilità quasi sospetta nello sbocco al gol. È lo stesso Milan dello scorso torneo chiuso con lo scudetto numero 19 e perciò può contare sul lavoro pregresso, sulla conoscenza degli schemi di Pioli e sull'intesa personale che può persino migliorare in alcuni snodi. Tipo quello del primo gol di Messias ieri contro il Marsiglia (2-0) o quelli successivi in cui Leao ha sfiorato il bersaglio.
Là dove può e deve migliorare è nelle alternative in alcuni ruoli chiave dello schieramento sulla tre-quarti. Aspettiamo Origi per far respirare Giroud, aspettiamo De Ketelaere in arrivo a Milano per le visite mediche e per la prova generale del 6 agosto, nel frattempo Adli è qualcosa di più di una alternativa nel ruolo delicato e decisivo del tre-quartista alle spalle di Giroud. Col tempo può togliere il posto a Diaz e integrarsi ancora meglio con il giovane belga che ama partire dalla destra col piede invertito.
In verità l'esibizione, di pochi minuti e in condizioni di difficoltà ridotte, di Simon Kjaer è un'altra pedina di grande spessore a disposizione della difesa che ha comunque bisogno di un altro puntello se c'è il piano di liberare Gabbia (pre-campionato buono il suo) per farlo giocare da titolare a Genova, nella Samp di Giampaolo. Da aggiungere una postilla per Ante Rebic. L'anno scorso è rimasto in sala medica per molte settimane, anche troppe. Qui sembra già rodato al meglio.
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