L'Italnuoto fa doppietta. Ed il bello è che ormai ci abbiamo fatto l'abitudine, che la cosa non sorprende più di tanto. Nella prima giornata dei Mondiali di Melbourne in vasca corta, la Nazionale azzurra ha conquistato due medaglie d'oro, una impreziosita dal primato del mondo. La prima l'ha messa al collo Gregorio Paltrinieri, il capitano di questa Nazionale di nuoto più forte della storia che ieri, negli amatissimi 1500 stile libero, ha vinto di forza in 14'1688 davanti al francese Damien Joly, argento in 14'1962, e al norvegese Christiansen, bronzo in 14'2408. L'altro trionfo di giornata è arrivato dalla 4x100 stile libero, con il quartetto formato da Alessandro Miressi, Paolo Conte Bonin, Leonardo Deplano e Thomas Ceccon che ha annichilito la concorrenza di Australia e Stati Uniti, con tanto di record del mondo in 3'0275. Come inizio non c'è male.
Questi risultati sono la conferma che l'Australia continua a portare a bene all'Italnuoto. Ripensando a Sydney 2000 e agli ori olimpici di Fioravanti e Rosolino. O ai Mondiali di Melbourne 2007 ma in vasca lunga, con Magnini di nuovo re dei 100 stile. E chi meglio di Paltrinieri per continuare su questa falsariga. Lui che ha nell'Australia quasi una seconda casa, visto che qui è stato due volte per dei periodi di allenamento tra 2017 e 2018. Una terra che, dopo gli anni trionfali dei canguri Thorpe e Hackett, adesso è ai suoi piedi. «Non sarà la gara che ricorderò di più, ma è importantissima commenta Gregorio, reduce da un anno straordinario, ricco di medaglie con almeno un oro in tutte le specialità: dagli 800 della piscina ai 10 km del fondo -. Era tanto tempo (dal 2014) che non vincevo un Mondiale in vasca corta. Sembrava una vittoria scontata, ma ho sofferto e mi ha aiutato l'esperienza. La mia prima medaglia l'ho vinta nel 2012 (oro agli Europei di Debrecen sempre nei 1500), siamo nel 2022 e riesco ancora a vincere».
Un verbo, questo, ora conosciuto anche dai moschettieri della 4x100. Un'Italia capace di ottenere lo scalpo dell'Australia, la Patria dello stile libero, e degli Usa. Dall'argento di Abu Dhabi (con record italiano di 3'0361) a un sensazionale trionfo che polverizza il primato mondiale di 3'0303 degli Usa di Hangzhou 2018. Da dedicare all'assente Zazzeri, ben sostituito dalla matricola Conte Bonin.
«Siamo stati fantastici, è il nostro primo record mondiale» commenta Miressi per conto del gruppo coordinato da Claudio Rossetto. «Per me è il secondo», sottolinea Ceccon, ripensando alla finale dei 100 dorso vinta ai Mondiali di Budapest. Quel giorno, l'Italia aveva festeggiato anche l'oro di Benedetta Pilato. Ora un'altra doppietta.
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