Alla Supercoppa ci pensa CR7, a farsi del male ci pensa il Milan

Decide l'uomo di Coppa. Cutrone-traversa, Kessie espulso Ronaldo: «Primo titolo. Champions? Un passo alla volta»

Alla Supercoppa ci pensa CR7, a farsi del male ci pensa il Milan

L'uomo di coppa regala l'ottava supercoppa italiana alla Juventus che batte il Milan a Gedda. Decide Cristiano Ronaldo che vince la sua ventesima finale in carriera su ventisette disputate e alza il primo trofeo con la maglia bianconera. «Questo è il primo. La Champions? Un passo alla volta». È il sigillo di CR7 in una finale accompagnata dalle polemiche per la scelta di giocare in Arabia Saudita, per i diritti negati alle donne, e finita tra le polemiche rossonere per un presunto rigore con Gattuso e Higuain a protestare con l'arbitro Banti. La rabbia del Pipita, scomposta come in occasione della gara di campionato in cui fu espulso, calmato a fatica anche da Bonucci, che come lui aveva lasciato la Signora per il Diavolo ma tornato a Torino dopo un anno. Questa è probabilmente l'ultima immagine del numero nove con la maglia rossonera, dopo che la scorsa estate era stato accolto in piazza Duomo come l'uomo della svolta, da migliaia di tifosi. Al Milan resta il rammarico per una prova di orgoglio e il rimpianto per la traversa centrata da Cutrone con il risultato ancora in equilibrio. In tutto questo non poteva mancare lo zampino del Var che consiglia all'arbitro di rivedere il fallo di Kessie, che viene poi espulso, ma non il contatto incriminato tra Can e Conti in area bianconera.

Tutto questo nella ripresa perché per un tempo di poco o nulla si ringrazia la vigilia movimentata prima dalla polemica sulle donne arabe allo stadio solo in determinati settori e poi dal giallo Higuain che prima non c'è nella foto ufficiale del Milan con il ministro dello sport saudita e poi va in panchina debilitato da qualche linea di febbre. Sul campo Juventus-Milan è a lungo poco più di una sfida amichevole, con i bianconeri che fanno possesso palla e i rossoneri che pungono in contropiede. Non si vede Dybala rimesso al centro dell'attacco, meglio quando si sposta in mezzo all'area Cristiano Ronaldo che piazza il suo acuto prima dell'intervallo con una sforbiciata di poco alta. L'avvio era stato della squadra di Allegri con Douglas Costa e Cancelo che sfrecciano pericolosamente dalle parti di Donnarumma senza centrare il bersaglio. Gattuso l'ha preparata restando coperto per poi andare a caccia di imboscate, il gioco per poco non riesce prima della pausa con Calhanoglu liberato al tiro da una deviazione di Chiellini: Szczesny si salva. Si diverte comunque il pubblico che fa pure la ola.

E la partita si accende dopo l'intervallo: Higuain si alza dalla panchina per scaldarsi e Cutrone subito dopo centra la traversa. I ventidue punti di differenza in campionato non si vedono. Più che il Pipita al Milan sembra mancare la fisicità di Mandzukic alla Juventus. A proposito del croato, ieri ha pure dovuto smentire le voci di una possibile operazione. Allegri vede la squadra sbandare mentre l'arbitro Banti lascia correre su un tocco di mano di Zapata in area su cross di Cristiano Ronaldo. Si entra nella zona del portoghese perché subito dopo impegna Donnarumma con un destro potente, poi lo beffa spizzando di testa un cioccolatino di Pjanic: gol assegnato dopo il via libera del Var, che poi annulla giustamente il raddoppio di Dybala. E subito dopo suggerisce a Banti di rivedere il fallo di Kessiè su Emre Can: l'arbitro punisce con il rosso, aveva estratto il giallo, il piede a martello dell'ivoriano. Il Milan finisce sull'orlo del baratro pochi secondi dopo l'ingresso di Higuain.

Ma il Pipita distratto dal Chelsea non lascia il segno, mentre CR7 sì. L'uomo che la Signora ha preso al posto dell'argentino, l'uomo di coppa. Non certo per la supercoppa, che comunque la Juve rivince dopo due perse di fila, ma per l'ossessione Champions.

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