Kakà acquisto a titolo definitivo e a costo zero, Honda acquisto a titolo definitivo e a costo zero, Essien acquisto definitivo e a costo zero, Rami prestito con diritto di riscatto (fissato a 7 milioni), Taarabt prestito con diritto di riscatto (fissato a circa 7 milioni, 6 milioni di sterline). Il nuovo Milan, ammirato ma beffato in Champions e risorto a Marassi, è figlio del mercato di gennaio e del rendimento di due suoi esponenti, figli dell'Africa calcistica, Rami e Taarabt. «Stanno dando una bella mano» è l'espressione soddisfatta di Adriano Galliani, solo qualche mese messo in stato di accusa per i rapporti con i procuratori e gli affari a costo zero. E invece nel calcio, come nella vita, le relazioni personali sono indispensabili per realizzare complicate trattative. Prendete Adel (non Adil, che è Rami) Taarabt, 25 anni non ancora compiuti, spazzata via la leggenda metropolitana di una candidatura spuntata all'improvviso durante una cena tra Galliani e Flavio Briatore. No, la storia è molto più intricata, più antico l'interesse milanista nei suoi confronti. Che si può far risalire all'epoca di Flavio Briatore ed Ecclestone proprietari del QPR. «Adriano, guarda le nostre partite, scoprirai un vero talento, questo Taarabt farà strada» fu l'invito di Flavio all'amico Galliani. E il vice-presidente del Milan cominciò a sintonizzarsi con la Premier league, a seguire il QPR e a restare affascinato dai numeri di Taarabt. «Ma è vero che si tratta di una testa calda?» chiese un giorno a bruciapelo Galliani a Briatore. La risposta non si fece attendere: «Solo un pochino».
Decisiva, dopo la dritta di Briatore, l'amicizia con Kia, l'agente di Carlitos Tevez, incontrato più volte ai tempi dello scambio famoso (Pato al Psg, l'argentino dal City al Milan) mandato all'aria da un ripensamento della famiglia presidenziale. «Kia, vieni a Milano, c'è un contratto che ti aspetta» fu l'invito di Galliani. Raccolto al volo e concluso dopo un faticoso negoziato. Perché il Fulham dapprima ha restituito il marocchino al QPR, quindi il passaggio in prestito con la promessa di una piccola contribuzione degli inglesi allo stipendio, troppo alto per i parametri italiani. Adesso che Taarabt è diventato un diamante grezzo o un talento tutto da valorizzare come pensa Clarence Seedorf, mostrando non solo piedi ma anche corsa e voglia di sacrificarsi per la compagnia, anche il prezzo del riscatto è, per fortuna del bilancio rossonero, già fissato. 7 milioni di euro e passa la paura, un terzo del costo di Hernanes.
Stesso percorso per trasferire Adil Rami dalla Spagna a Milanello, dopo una lite furibonda col suo allenatore. «L'avevamo seguito ai tempi del Lille e poi perso di vista quando si trasferì a Villareal a una cifra consistente» il ricordo di Galliani. Il segnale scattò quando si seppe del suo litigio con l'allenatore. A quel punto partì la telefonata per Ernesto Bronzetti, addetto al mercato spagnolo. «Vai e portalo a costo zero» fu l'incarico perfettamente rispettato dopo i buoni uffici con Florentino Perez per strappare al Real Kakà con la stessa modalità. Rami ha tappato qualche buco in difesa, Taarabt è diventato decisivo non solo per un paio di sigilli distribuiti tra Napoli e Genova o per i due assist apparecchiati contro l'Atletico per Kakà e Poli.
Fondamentale è la sua interpretazione del ruolo, con il ripiegamento che di fatto ha consentito a Seedorf di trasformare il suo schieramento in un 4-4-2. Facendo tesoro della famosa battuta di Nereo Rocco: «Al lunedì siamo tutti olandesi, alla domenica torniamo tutti italiani».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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