Stefano Tacconi è stato per nove anni una vera e propria colonna della Juventus con cui ha messo insieme 382 presenze complessive vincendo due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa Uefa e una Coppa Intercontinentale.
In esclusiva per ilgiornale.it l'ex portiere di Avellino e Genoa ha dato la sua opinione sulla lotta scudetto, ha parlato della Juventus di Andrea Pirlo, di Champions League, della rissa Ibrahimovic-Lukaku e molto altro ancora:
Tacconi, le piace questo equilibrato campionato di Serie A?
"Devo dire una cosa: con questa pandemia sono stati tutti eroi. Dalle società, agli addetti ai lavori, agli allenatori, ai giocatori, tutti bravi meno che il Governo (ride; ndr). Davvero, è difficile trovare le parole perché in un momento del genere senza solldi, senza pubblico, i giocatori e le squadre in generale stanno facendo i miracoli. L'anno prossimo sarà dura soprattutto dalla serie C in giù perché Serie A e serie B, al pelo, si salveranno ma per le altre sarà una catastrofe. Il campionato di A è comunque equilibrato più che mai e incerto".
Che idea si è fatto della rissa verbale tra Ibrahimovic e Lukaku?
"Che Dio li benedica (ride; ndr). E che ne parlino all'infinito, almeno hanno mostrato di avere carattere, sono cose normali. Il calcio è cambiato e meno male che è così...hanno messo un po' di pepe e ci sono riusciti".
Juventus favorita per lo scudetto o meglio le milanesi?
"Quest'anno è incerto. Fino all'anno scorso mi potevo sbilanciare un po' di più verso la Juventus ma quest'anno è più difficile. Devo dire che la Juventus sta recuperando e quando la vedo giocare mi diverte, almeno cerca di fare qualcosa di diverso rispetto alle altre. Le partite in generale sono di una noia mortale ma quando vedo la Juventus mi diverte".
Per la Juventus può essere l'anno buono per la Champions League?
"Penso che la Champions sia più decifrabile rispetto al campionato. Io oltre a Juventus e Bayern Monaco non vedo chi altro possa vincerla. Le altre le vedo molto male mentre i tedeschi e i bianconeri sono le due squadre più quadrate. Quindi potrebbe essere una possibilità importante quest'anno".
Come giudica il percorso di Andrea Pirlo alla Juventus fino a questo momento?
"Intanto ha già vinto un titolo ed è già una cosa ottima. Si tratta sempre di una Supercoppa Italiana e vincerla non fa mai male. Ripeto, vedo la Juventus in netto miglioramento, ha tante alternative a differenza di altre squadre che non hanno la panchina lunga come quella dei bianconeri. Pirlo poi sta lanciando anche qualche giovane come questo Fagioli che in Coppa Italia mi è piaciuto molto. Quindi, bene così per ora, Pirlo sta facendo bene".
In una settimana si giocherà per ben due volte Inter-Juventus in Coppa Italia. Sarà la rivincita dopo la brutta sconfitta rimediata dai bianconeri in campionato?
“Sarà tutto diverso rispetto al campionato. Una partita del genere non si ripeterà perché la squadra ha carattere ed è in ripresa. Ma poi alla Juventus funziona così: conta vincere. I valori della società sono importanti e lo stimolo è sempre presente. Il motto è: 'Io ti pago e tu vinci', questa è filosofisa della società. Il modello Juventus è inimitabile a differenza di altre squadre che fanno tira e molla sui contratti e su altre cose di poco conto. I calciatori sanno che in bianconero devono filare dritto altrimenti quella è la porta e arrivederci".
Dybala sta un po' deludendo: si è fatto un'idea sul perché?
"Io penso che se lui è contento alla Juventus, bene...Se no se ne può pure andare. Alla Juventus non interessa nulla. Non so se lo venderei ma dico sempre che quando due si amano va tutto bene ma se uno ama e l’altro tradisce vai dall’avvocato e c’è la separazione: molto semplice. Funziona così nella vita e funziona così nel calcio. Non so cosa gli stia succedendo ma io la penso così. Se ha voglia di rimanere sono contento per lui".
Lei è favorevole alla riapertura degli stadi a settembre?
“Io sono d’accordo, certo. Deve riaprire tutto perché non si può più andare avanti così".
Un giudizio su Antonio Conte allenatore dell'Inter?
"Antono è un professionista.
Lui è un allenatore, è vero che è stato alla Juvnetus, è stato anche capitano ma quando uno diventa tecnico cambia tutto e deve pensare alla sua squadra ed è giusto che sia così. Poi può piacere o meno, può sbagliare, far bene o far male ma bisogna dargli atto che è sempre stato un professionista. Oggi è allenatore dell’Inter e va rispettato in quanto tale".
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