Tre gol arrivando dalla panchina. Segnati per di più in cinque minuti, secondo più secondo meno. Pietro Anastasi fu il primo a riuscirci in Italia, il 27 aprile 1975: quarantacinque anni fa oggi. Carletto Parola era l'allenatore della Juventus che a fine stagione avrebbe vinto il suo sedicesimo scudetto, mentre quel giorno il recentemente scomparso Pietruzzo indossava la maglia numero 13: arrabbiat(issim)o per il fatto che in quell'occasione gli vennero preferiti Bettega e Altafini. Una giornata storica, quindi. Ma cominciata nel peggiore dei modi.
Perché, saputo in mattinata di non essere titolare, Anastasi decise inizialmente di tornare a casa abbandonando il ritiro: la successiva telefonata con la moglie Anna lo convinse invece a restare con la squadra. Il suo momento arrivò a una ventina di minuti dal termine, quando prese il posto di Bettega dopo che Altafini aveva portato in vantaggio i bianconeri: una dozzina di minuti dopo arrivò il primo gol, facendosi trovare pronto su un cross dalla sinistra di Causio. Tre minuti e il ragazzo di Sicilia concesse il bis: angolo di Causio, palla dentro di Capello e acrobazia vincente del sempre meno furibondo Anastasi. Il quale, pochi secondi dopo, piombò da opportunista sul pallone calciato da Viola e ribattuto dalla traversa: tre reti in quattro minuti, forse cinque. Come mai nessuno prima di lui, almeno in Italia, arrivando dalla panchina.
Un evento straordinario, rimasto unicum fino al 2011: quell'anno lo imitò Boateng, con il Milan sotto per 3-0 a Lecce. Allegri, allora tecnico dei rossoneri, a inizio ripresa buttò nella mischia Kevin Prince e lui lo ripagò realizzando tre gol in 15 minuti, aprendo la strada all'incredibile vittoria arrivata grazie al 4-3 siglato nel finale da Yepes. Ad Anastasi e Boateng si è quindi aggiunto Ilicic, il 29 dicembre 2018: Sassuolo-Atalanta 2-6, lo sloveno in campo solo nell'ultima mezzora ma immediatamente devastante. Poi, buon ultimo nonché recente (impresa registrata lo scorso ottobre), il danese Cornelius: l'attaccante del Parma, entrando durante la gara contro il Genoa al posto dell'infortunato Inglese, ha infatti siglato tre reti in appena otto minuti a cavallo tra il primo e il secondo tempo.
Quattro triplette arrivando dalla panchina, allora, in tutta la storia del calcio italiano. Strada aperta da Anastasi, bravo a tramutare la rabbia in un qualcosa fino a quel momento mai verificatosi su un terreno di gioco.
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