Troppo Real, ma Insigne fa sognare

Magia dell'azzurro da trenta metri. Poi Zidane rimonta. Al San Paolo servono 2 gol

Troppo Real, ma Insigne fa sognare

Chissà se il «miedo escenico», ovvero la paura che incute il Bernabeu sugli avversari del Real, scorreva nelle vene dei giocatori del Napoli. Ma a siglare il gap tra la squadra campione d'Europa e del mondo e la matricola Napoli è stata soprattutto l'esperienza a partite così importanti. Oltre che la qualità tecnica superiore ai quasi deb di Sarri. Alla truppa napoletana sarebbe servito quel pizzico di follia e una maggiore spregiudicatezza più consona al gioco degli azzurri e invocate dal tecnico alla vigilia. Elementi che ad Hamsik e compagni sono mancati per lunghi tratti della gara, complice anche un centrocampo madrileno che ha sovrastato gli avversari. Il Napoli ha offerto qualche buona ripartenza nei primi dieci minuti, con la perla di Insigne che già faceva sognare gli oltre diecimila napoletani presenti a Madrid, e manovre lineari nella parte centrale della ripresa, con l'occasione capitata a Mertens e il gol giustamente annullato a Callejon per fuorigioco.

Troppo poco, però, per contrastare la velocità delle azioni, il pressing spesso asfissiante e il possesso palla intelligente e produttivo del Real che quasi con facilità disarmante ha trovato tre reti che sono un fardello pesantissimo per i partenopei. Senza una punta di ruolo (magari il Milik tornato in campo negli ultimi spiccioli della gara dopo oltre quattro mesi) che potesse attaccare la profondità non era facile districarsi tra le maglie dei difensori di casa. Il gol di Insigne dopo sette giri e mezzo di lancette, primo giocatore italiano a segno al Bernabeu dopo Pirlo (con il Milan nel 2009), è sicuramente un buon tesoretto per il ritorno a Fuorigrotta, ma fra tre settimane si dovrà vedere un Napoli più coraggioso. E alla fine il presidente De laurentiis sbotta contro la squadra («Solo Insigne si è salvato, gli altri nulli. Potevamo prenderne cinque..») e Sarri («Ho speso tanto e vedo molti giocatori che non vengono m ai utilizzati... La tattuica ogni tanto si può cambiare».

Lo spavento rimediato dopo appena 22 secondi, con il guantone di Reina che ferma il tiro di Benzema, ha il potere di svegliare un Napoli sceso in campo intimorito. Due ripartenze immediate, poi la perla di Insigne che fa esplodere gli oltre diecmila tifosi azzurri presenti a Madrid: una conclusione da 34 metri che si infila in porta con la gentile collaborazione di Navas, completamente fuori posizione. La rete del Napoli fa iniziare un'altra partita, con il Real che prende in mano il match, riuscendo pazientemente, ma con classe e malizia, a risalire la china. La squadra di Sarri commette tanti errori in fase di impostazione con Zielinski che non ha la qualità dei colleghi di reparto madrileni, e in generale gli azzurri non scalano bene quando la palla è nei piedi dei Galacticos e sulla corsia di destra la filiera composta da Hysaj e Callejon soffre a lungo le discese di Marcelo. Il campanello d'allarme per la truppa di Sarri è la conclusione alta di Ronaldo da ottima posizione, poi Carvajal inventa un cross sublime per la testa di Benzema, che torna al gol dopo sei gare riequilibrando la sfida.

Dovendo più gestire e controllare il gioco veloce del Real, il Napoli appare snaturato e quando Benzema trova il palo (grazie al tocco di Reina) sui titoli di coda del primo tempo, si capisce che c'è il rischio di crollare. L'uno-due dei Blancos nei primi nove minuti della ripresa con Kroos, dopo una sontuosa azione di Cristiano Ronaldo (al quale Koulibaly ha cercato di mettere il guinzaglio), e Casemiro che segna con un gran destro da fuori. Il Napoli ci mette grinta e cuore, arriva a ridosso dell'area madrilena diverse volte, ma gli assalti non sono sempre lucidi. Così finisce con un 3-1 che lascia aperta una piccola porticina per la qualificazione.

E se il patron De Laurentiis sogna Ibra sulla panchina in un futuro lontano, per ora spera che il suo condottiero Sarri il 7 marzo possa fare il miracolo al San Paolo, dove il Napoli sarà spinto dalla carica di quasi 60mila spettatori.

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