De Vrij risponde a Reijnders e stavolta la Madonnina si colora di arancione. Tredici gol olandesi in cento e passa anni di derby, due insieme in una sola mite serata di inizio febbraio. Quando già pensava fosse la volta del suo piccolo triplete di stagione, anche il Milan paga dazio, ma dopo averne persi 6 di fila, anche un pari vale.
Apre Reijnders, chiude De Vrij. È anche il derby delle «jota» o delle «i lunghe», per dirla in italiano, visto che il milanista nel nome complicato fa Tijjani e ne ha persino due. Reijnders veste il 14, numero che di certo a un olandese dice qualcosa di speciale, pensando a Cruijff. È il milanista che più ha giocato in campionato, Maignan a parte: sempre titolare in tutte le partite (ma proprio tutte, Champions e Supercoppa comprese) eccetto una, quando non giocò contro il Napoli, perché espulso fra le polemiche contro l'Udinese, la volta precedente. È anche il bomber rossonero di campionato: 7 gol in 22 giornate, un'enormità per un centrocampista (il problema del Milan sono i gol dei centravanti, mica gli altri). In stagione i gol sono 10, meglio di lui sono Pulisic (12).
Reijnders all'Inter non aveva mai segnato, mentre questo è il terzo che De Vrij rifila al Milan, per la seconda volta decisivo. Nel 2019 furono 3 punti da vittoria, stavolta 1 che fa giustizia, perché diciamocelo, mica sarebbe stato tanto giusto che l'Inter restasse ferma al palo, anzi ai 3 pali, uno ovviamente colpito dall'altro olandese nerazzurro Dumfries (finalmente uno senza jota). Reijnders è una delle anime del Milan, uno dei pochi acquisti degli ultimi due anni che sia migliorato rispetto al giorno dell'arrivo. Buono l'anno scorso, ma segnava poco, ottimo adesso. Con Fonseca ha fatto il salto di qualità e adesso Conceicao prova a utilizzarlo in più zone in mezzo al campo. Poco alla volta, un centrocampista totale, moderno. Poteva essere il suo derby, lui solo a sventolare la bandiera orange su San Siro. L'ultima volta fu De Jong, nel 2014. Ultimo gol decisivo di un olandese in un derby di Milano.
A un quarto d'ora dalla fine, proprio Pulisic l'ha liberato al limite dell'area: era il pallone per il botto che chiudeva la partita, invece è stato un mortaretto di interno destro, che Sommer ha governato senza particolari affanni. Rimpianti che De Vrij, uno dei fedelissimi di Inzaghi, con lui già alla Lazio e ritrovato a Milano, contribuisce ad allargare con la girata del pareggio.
In scadenza di contratto, 32 anni e tanta voglia di continuare in nerazzurro, ha cominciato la stagione da riserva di Acerbi e ne ha preso il posto, non facendolo rimpiangere. E allora nel derby di chi pensa più a ciò che ha lasciato che a ciò che ha trovato restano in due a dividersi la scena.
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