C'è una squadra per cui mezza Europa fa il tifo «al contrario». Forse addirittura qualcuno dei diretti interessati, nel senso dei giocatori di questa stessa squadra, che spera che le cose si mettano male. È il Leeds, che a due giornate dal termine sta lottando per non retrocedere dalla Premier alla Championship. Attualmente i «Whites», i bianchi, sono in ballo con Everton e Burnley intorno al terzultimo posto in classifica nel campionato inglese, degna situazione per un club che quest'anno ne ha imbroccate proprio poche. Compreso il cambio di allenatore, con l'esonero a febbraio di Marcelo Bielsa, tecnico guru, ammirato da stampa e colleghi, soprattutto Pep Guardiola. Quando l'argentino a febbraio è stato cacciato, e al suo posto è stato messo Jesse Marsch, il Leeds era reduce da 4 sconfitte consecutive e 17 gol subiti: troppo per resistere, ma da allora se possibile è andata anche peggio e ora la retrocessione è più che probabile, a tre giornate dalla fine. Sotto la nuova gestione sono arrivati 11 punti in 9 partite, nulla di così grave, ma il problema è che le dirette concorrenti del Leeds hanno cominciato a correre, creando le condizioni per un finale da brividi. E i «Whites» in stagione non sono mai andati più in là della quindicesima posizione in classifica.
Un'ipotesi, quella della retrocessione in Championship, la B inglese, che per alcuni giocatori significherebbe, stando alle notizie riportate dal quotidiano Daily Mail, un'immediata svalutazione sul mercato. Ci sarebbero delle clausole, infatti, nei vari contratti dei calciatori del Leeds, che consentirebbero un abbassamento tra il 20 e il 50% del loro prezzo. Uno stimolo al contrario, chissà, perché altrimenti non si spiegherebbe un rendimento così disastroso da parte di calciatori che sono tutto meno che scarsi, alcuni di loro anche nel giro delle rispettive nazionali. Qualche nome, ad esempio: il mediano dalla curiosa capigliatura Kalvin Phillips, titolare dell'Inghilterra anche all'ultimo Europeo (era quello con una strana coda afro in testa), oppure il difensore Diego Llorente, il bomber Patrick Bamford e il fantasista Raphinha. Quest'ultimo è finito nelle scorse settimane sul taccuino del Barcellona, che non avrebbe intenzione di sborsare 40 o più milioni (fonte Transfermarkt): meglio 32 o 20, chissà, in base agli scontri previsti in caso di retrocessione. Un Barcellona che peraltro ha già i suoi problemi, anche qua di conti che non quadrano nonostante una sponsorizzazione fresca fresca con Spotify da 280 milioni per i prosimi 4 anni.
Per Phillips, invece, il Manchester United avrebbe già fatto un sondaggio. Antenne drizzate insomma, oppure avvoltoi in zona-Leeds. E chissà, forse anche qualche calciatore non disdegnerebbe un palcoscenico più prestigioso della Serie B inglese.
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