Dramma per il calcio dell’Honduras. Arnold Peralta, il 26enne centrocampista dell’Olimpia Tegucigalpa e capitano della nazionale, è stato ammazzato in quella che sembra, in tutto e per tutto, una vera e propria esecuzione. Stava uscendo dall’auto nel parcheggio di un centro commerciale di La Ceiba, la città costiera 185 chilometri a nord di Tegucigalpa di cui Peralta era originario, quando gli hanno scaricato addosso il caricatore di una pistola.
Secondo una prima ricostruzione dell'omicidio, uno sconosciuto in motocicletta ha sparato tredici colpi per lo più alla testa, in quello che secondo la polizia appare come un omicidio mirato e non una rapina, anche perchè non è stato portato via nulla. Peralta era un centrocampista che aveva giocato anche in Scozia, nei Rangers, contribuendo alla sua risalita dalla terza serie. L’estate scorsa era tornato in patria firmando per il club più popolare, l’Olimpia. Mercoledì prossimo avrebbe dovuto disputare un’amichevole contro Cuba a Juticalpa, in Honduras.
La regione di La Ceiba è nota per la presenza dei cartelli del narcotraffico che con le loro violenze hanno fatto del piccolo Paese centro-americano lo Stato con il più alto tassi di omicidi al mondo, 68 ogni 100mila abitanti nel 2014. La notizia della morte di Peralta ha suscitato grandissima emozione in Honduras, con radio e tivù che hanno interrotto le trasmissioni per darne conto. La federcalcio locale ha espresso "cordoglio e solidarietà alla famiglia e agli amici".
Nel novembre 2014 Peralta aveva preso posizione pubblicamente contro le bande criminali: "Il nostro è un Paese difficile con tanti delinquenti che uccidono in ogni momento, come va di moda uccidere. Questo tipo di persone non merita di vivere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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