Il Waitemata Harbour è stato ed è un luogo leggendario per la Coppa America e Luna Rossa: qui nell'anno 2000 è andata in scena la prima sfida di Patrizio Bertelli, c'erano Francesco de Angelis al timone con Torben Grael alla tattica e la barca italiana ha conquistato il miglior risultato, finora, delle sue sei sfide. La fortuna del debuttante lo aveva portato a vincere la Luis Vuitton Cup, battendo America One di Paul Cayard per finire poi all'incontro con New Zealand che ne fece purtroppo polpette. A venti anni di distanza Prada non solo firma una nuova avventura ma mette anche in palio il trofeo che spetta al migliore degli sfidanti e organizza le regate come Challenger of Record.
La prima edizione della Prada Cup inizia tra pochi giorni: il 15 gennaio alle ore 15 locali (3 del mattino in Italia) la prima coppia di barche a partire sarà New York Yacht Club American Magic contro Ineos Team UK. Seguiranno Luna Rossa Prada Pirelli contro Ineos. Prada è scritto ovunque: sulla barca, in ogni comunicazione sotto al logo dell'America's Cup, sui manifesti nella città di Auckland. È successo per la vecchia amicizia, ormai un ricordo, tra la squadra italiana e quella neozelandese, che pur avversarie per anni si sono sempre stimate per valori sportivi, si sono aiutate, abbracciate. Serviva uno sponsor per le regate di selezione e i kiwi non lo avevano. L'amicizia però non esiste più: lo skipper Max Sirena pochi giorni fa ha rilasciato una dura dichiarazione al quotidiano locale Herald New Zealand: «Grant Dalton era un amico, non è più così». Parole dolorose da pronunciare, per chi ha condiviso una vittoria, Sirena era con New Zealand alle Bermuda, e tanti anni di regate da buoni avversari.
La parola d'ordine è vincere, a tutti i costi, e per farlo non c'è riguardo di nulla. I tre sfidanti con la missione di strappare la Coppa a Dalton per riportarla nell'emisfero nord arrivano da club di grande tradizione, sono carichi di marinai fortissimi, di grandi speranze. Luna Rossa è gestita da Max Sirena ed è l'unica che schiera due timonieri: a destra Francesco Bruni e a sinistra James Spithill, già vincitore di due edizione della Coppa con Oracle. La scelta, che può sembrare bizzarra, evita gli spostamenti a bordo, migliora la concentrazione e i due parlando all'interfono si dividono il ruolo di controllare la barca. Il New York Yacht Club si è affidato per condurre Patriot (il vero nome della barca) allo skipper Terry Hutchinson, un marinaio molto concreto che è stato il tattico di New Zealand nella edizione del 2007 a Valencia quando il timoniere era Dean Barker. Terry ha voluto Dean con se, unico kiwi a New York: non più giovane, ma espertissimo. Il terzo sfidante è Ineos Team Uk: iscritto per il Royal Yacht Squadron e partito con il piede sbagliato: nelle regate di antipasto di prima di Natale la velocità di Britannia è parsa del tutto insufficiente.
Sulla testa del baronetto per meriti olimpici sono piovute critiche planetarie, dure da sopportare per uno abituato a vincere. Pare che i grandi lavori imposti dalla situazione abbiano avuto effetto e la velocità sia migliorata. Si vedrà.
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