Voglia di resa dei conti: tra Milan e Juve i soldi non sono tutto

Domani sera la supersfida. Per i rossoneri tanti parametri zero e il sacrificio Balotelli. I campioni d'Italia hanno speso per Morata e blindato i big

Voglia di resa dei conti: tra Milan e Juve i soldi non sono tutto

Chi vende e cerca i parametri zero, chi trattiene i campioni e spende 20 milioni per un ventunenne spagnolo del Real Madrid. Due situazioni agli antipodi, che però hanno cominciato la stagione allo stesso modo: vincendo. Milan-Juventus è sempre stato il confronto tra super potenze del calcio italiano. Anzi, fino ad una decina d'anni fa, come dimostra la finale di Champions 2003 a Manchester, era la sfida tra due veri e propri imperi del calcio europeo. Ora le cose sono cambiate. In Europa le nostre squadre più rappresentative faticano, mentre in Italia, grazie anche al lavoro di Antonio Conte, la Juventus dopo alcune stagioni negative ha tolto lo scettro al Milan, campione nel 2011, e vinto lo Scudetto per tre campionati consecutivi. Un'egemonia assoluta.

In questo momento storico, a livello economico, non sembra esserci paragone tra i due club più titolati d'Italia. L'azienda bianconera è solida, in crescita, ha uno stadio di proprietà e si è permessa durante l'estate di rifiutare le offerte per i gioielli Pogba e Vidal, pur di continuare nel proprio progetto vincente. I rossoneri, al contrario, si sono privati del giocatore con più appeal internazionale, Balotelli, si sono affidati ad una guida tecnica dallo stipendio contenuto, Inzaghi, e hanno rinfoltito la rosa con affari low cost, provando a risanare un bilancio maltrattato dalla mancata partecipazione alle coppe europee.

Massimiliano Allegri, atteso ex dopo i quattro anni in rossonero, può contare su un gruppo affiatato, forte e di indubbio spessore tecnico. Il valore della rosa juventina, che supera i 330 milioni di euro, è di gran lunga superiore a quello delle altre avversarie per lo Scudetto, dalla Roma al Napoli, dalla Fiorentina all'Inter, fino al Milan, sesto in questa particolare classifica. Llorente, Tevez, Marchisio, Vidal, Pogba sono giocatori che hanno mercato importante anche all'estero. Mentre tra i rossoneri solo i giovani El Shaarawy e De Sciglio, più il neo arrivato Menez hanno età e doti per far gola ai top club europei. Il parallelo tra i due undici titolari previsti per la partita di San Siro è impietoso: la Juventus vale il doppio del Milan.

E se la società di Corso Galileo Ferraris ha chiuso il bilancio del calciomercato estivo con un deficit di 13 milioni di euro, il Diavolo ha tentato di stravolgere il suo roster, senza però metter mano al portafogli. L'arrivo dei tanti giocatori a costo zero, tra prestiti e svincolati (Alex, Menez, Torres, Van Ginkel, Agazzi), per i quali Adriano Galliani è stato spesso punzecchiato, ha comunque mantenuto elevato il monte ingaggi rossonero, il terzo di tutta la Serie A dietro a Roma e Juventus.

C'è, infatti, meno di un milione di euro di differenza tra il totale degli stipendi bianconeri (26 giocatori) e quelli del Milan (27 giocatori), dove pesano i 4 milioni d'ingaggio di Mexes e i 2,5 di Essien, difficilmente titolari nelle idee di Inzaghi. Due politiche differenti, pronte a giocarsi per una sera la testa della classifica e consapevoli che non sempre le disponibilità economiche rispecchiano i risultati del campo.

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