Il volo del portiere "rapito", "torturato" e poi riapparso

Patron e calciatore smentiscono, la mamma accusa. I media: "Ritorno alla schiavitù"

Il volo del portiere "rapito", "torturato" e poi riapparso
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Portieri (di calcio) torturati dal despota di turno. Tra realtà e leggende metropolitane, come nel caso delle famigerate «mani spezzate» di Helmuth Duckadam ad opera del regime di Ceausescu o dell'argentino Claudio Tamburrini rapito dai terribili «Grupos de Tareas», primo calciatore desaparecido del dittatore Videla. Alla lista si aggiunge (forse) da ieri anche un estremo difensore made in Camerun col vizietto - si vocifera - delle scommesse: Djomeni Éric Parfait (nella foto), 19 anni, sospettato di «vendersi le partite», a dimostrazione che il «calcio scommesse» è un malcostume ovunque. In questo caso però i dubbi sul «ludopatico» n.1 africano non avrebbero comportato una garantista trafila di processi, appelli e controprocessi, ma una punizione ben più «giustizialista», con «rapimento, prigionia e tortura»; un «ritorno alla schiavitù», denunciano i media locali. A decretare il truculento verdetto sarebbe stato Valentin Kwain, presidente del Victoria United, il club di prima divisione in cui milita il calciatore sospettato. Kwain nega tutto e anche Parfait, riapparso miracolosamente dopo tre giorni di latitanza, smentisce (forzatamente?) in un video la crime story: «Nessuno mi ha rapito o torturato». «Ho visto i segni delle frustate sulle spalle», giura la mamma. Fatto sta che, fino a 24 ore fa, la vicenda si presentava con contorni ben più inquietanti. Infatti, secondo una prima ricostruzione, il presidente Kwain, dopo una veloce indagine fai-da-te, avrebbe accertato che il suo giocatore aveva «veicolato somme cospicue sul sito 1Xbet»: di qui la convinzione che il portiere abbia «giocato a perdere» per incassare le quote.

Kwain avrebbe quindi portato Parfait davanti alle «autorità competenti» che però lo hanno scagionato. Ma il presidente 007 era ormai convinto della disonestà del portiere e così avrebbe pensato di castigarlo. Come? Facendolo «rapire e torturare».

Vero o falso? Si accettano scommesse...

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