Dieci vittorie di fila: nessuno come il Napoli in Europa. Anche se scricchiola la difesa, c'è un attacco che si esalta ancora. E chapeau ai panchinari. Le mille facce del Napoli primatista emergono nel difficile pomeriggio contro il Bologna, che gioca una signora partita ma che alla lunga è costretto a pagare il divario tecnico tra le due rose. Perché la gara è cambiata all'intervallo quando, dopo 45' incerti, Spalletti ha calato i suoi assi (come accaduto la settimana scorsa a Cremona) che hanno martellato la difesa rossoblù, segnando, sprecando e trascinando il resto della truppa.
Inutile aspettarsi il Napoli a razzo al via, sono gli emiliani a tenere il passo giusto e a condizionare il ritmo: palleggiano compatti dietro la linea della palla e si affidano alle accelerate combinate tra Barrow e Zirkzee. Così facendo, il Bologna tiene buono il Napoli perché Politano non sfonda a destra e perché sul lato opposto Kvaratskhelia si accende a intermittenza, quando però ci riesce crea sempre problemi. Il gol sembra inevitabile quando Politano e Mario Rui hanno entrambi sul piede mancino il pallone giusto: grossolano l'errore dell'attaccante a porta spalancata, sfortunato il portoghese che pizzica l'incrocio.
Si vede che gli azzurri sono appannati, non potrebbe essere diversamente dopo la cavalcata delle nove vittorie consecutive tra campionato e Champions: gli ospiti sanno approfittarne poco prima dell'intervallo, quando avanzano nuovamente il baricentro avendo intuito che qualche spazio da bucare c'è sempre. Ferguson fa le prove generali, i partenopei non prendono le contromisure sulla trequarti e così quando Dominguez avvia l'azione in velocità, si nota l'errore della difesa che lascia solo Zirkzee sul dischetto: l'ex Bayern, sostituto del leader Arnautovic, insacca da pochi passi. Spalletti sprofonda in panchina, lo rianima qualche secondo prima dell'intervallo Juan Jesus (quindicesimo azzurro a trovare il gol): azione da calcio d'angolo, Medel non spazza e il rimpallo favorisce il difensore che aggiusta le cose rimandando tutto al secondo tempo.
Che il Napoli inaugura nel migliore dei modi trovando subito il vantaggio con Lozano, abile nel riprendere la respinta del numero uno bolognese, ma che sciupa immediatamente dopo: l'erroraccio di Meret sul tiro da fuori area di Barrow è evidente, il portiere calcola male traiettoria e rimbalzo della palla, lasciando che la stessa gli passi sotto i guanti.
La bellezza di questo Napoli è nel carattere, non si abbatte mai: il gioiello Kvara-Osimhen gli fa rimettere la testa avanti, l'entusiasmo fa il resto perché poi fino al termine è un tiro al bersaglio, tra pali e miracoli di Skorupski. Spalletti gongola: «Bella roba questa vittoria, c'è stato un pizzico di sofferenza ma abbiamo sofferto e vinto nei momenti giusti. La mossa giusta? I titolari del secondo tempo hanno fatto la differenza».
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