Stipendiati dagli enti pubblici fanno il tifo via mail per Veltroni

Stipendiati dagli enti pubblici fanno il tifo via mail per Veltroni

(...) Tanto che, di casella in casella, di e-mail in e-mail il messaggio è arrivato fino al consigliere comunale azzurro Nicola Pizio. Ma quale messaggio?
Un invito ad andare a votare domenica 14 alle «primarie» per il Partito Democratico. E non solo, perché per scegliere il segretario nazionale e regionale oltre che i membri delle assemblee costituenti locali e nazionali viene «suggerita» la lista «Ambiente, Innovazione, Lavoro» e il candidato nazionale Walter Veltroni.
Nulla di strano, se le mail fossero quelle private. Invece no. Renato Pizio, consigliere comunale di Forza Italia ha sbianchettato con cura i nomi (ma non gli account delle e-mail) di alcuni protagonisti di questa catena per tutelarne la privacy. Ma scorrendo questo elenco, parziale poiché la cronologia comprende solo uno dei tasselli di questo sequela di e-mail alla Sant'Antonio, ecco comparire prevalentemente account di enti pubblici: una ventina di indirizzi con e-mail della Provincia (provincia.ge.it) e decine del Comune e della Regione (comune.genova.it e regione.liguria.it). Così, Pizio tuona: «Dobbiamo prendere atto che la struttura del Comune di Genova e di altri enti sia occupata da un gran numero di persone politicamente militanti».
Un messaggio che ha iniziato a circolare proprio da e-mail legate a server degli enti (e poi ha coinvolto anche quelle di società partecipate come Sviluppo Genova oltre che aziende quali Liguria Coop, e perfino a quelle dei sindacati Cisl e Cgil). Tutto questo nonostante la magistratura avesse già stabilito come le e-mail di lavoro debbano essere utilizzate esclusivamente per attività aziendali e nei limiti dei compiti affidati ai singoli dipendenti. Sempre che, questo messaggio da diffondere non sia stato richiesto da chi governa tali enti. Insomma, tutto questo alla faccia del governo Berlusconi. E di chi, quando quest'ultimo aveva mandato un sms agli elettori per ricordargli di andare a votare per le elezioni politiche (e non per primarie di un solo partito, per giunta senza dare alcuna indicazione di voto) la sinistra era insorta per rivendicare il diritto alla privacy.
«C'è da chiedersi almeno come mai l'ufficio del personale non vigili con maggiore attenzione su come vengano utilizzate le e-mail del Comune», tuona Pizio. Ma anche in consiglio c'è chi protesta per la totale mancanza di «serietà» lavorativa. L'azzurro Giuseppe Costa e il capogruppo di Forza Italia Raffaella Della Bianca hanno inveito contro quella che hanno definito «una scandalosa pagliacciata». Si riferiscono al gesto di Marta Vincenzi, la quale, nel corso di una votazione (tra l'altro unico momento dell'ultima seduta del consiglio in cui il sindaco ha presenziato in aula) si è alzata per andare ad abbracciare il consigliere ulivista uscente (Anna Maria Dagnino) e quello entrante (Luisa Cozzio) regalando loro un mazzo di fiori.


«Una mancanza di serietà assoluta, perfino nel momento delle votazioni» ha sbottato l'azzurro Costa che ha richiesto maggior disciplina anche al presidente del consiglio Giorgio Guerello, reo «di non aver tempestivamente bacchettato quel comportamento».

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