La priorità da nord a sud sono i dintorni delle stazioni. «Sono al primo posto come oggetto di attenzione e valutazione condivisa con i sindaci di Milano, Roma e Napoli, servono azioni sempre più incisive per aggredire i fenomeni di criminalità che si verificano nei dintorni di queste aree urbane» e in la stretta scatterà quindi intorno alla Centrale. Lo ha garantito ieri il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dopo l'incontro coi tre sindaci delle Città metropolitane - Beppe Sala, Roberto Gualtieri e Gaetano Manfredi - che insieme rappresentano un sesto dei residenti italiani. Al tavolo anche i prefetti (per Milano Renato Saccone) e i sottosegretari Nicola Molteni e Wanda Ferro.
Ma al primo tavolo congiunto (ne seguiranno altri tematici) riunito dal ministro si è parlato dei tanti problemi alle tre maggiori Città metropolitane, dalle baby gang a movida, occupazioni abusive, gestione dei minori stranieri non accompagnati, e delle soluzioni utili al loro superamento, «le città potranno scambiarsi strategie testate con successo». Dopo la pandemia «si è registrato un incremento del disordine urbano» ha sottolineato Piantedosi, ringraziato uno dopo l'altro dai sindaci di centrosinistra per il metodo di confronto avviato. Per contrastare gli abusi «bisogna rafforzare la videosorveglianza» ma anche «mettere mano a una riforma complessiva delle polizie locali dopo 40 anni, con una possibilità di impiego dei vigili anche e soprattutto nell'attività di supporto all'autorità di pubblica sicurezza» e consentendo «ai sindaci di avere più autonomia sulla strutturazione della polizia locale».
Sala riferisce che «il ministro ha garantito l'invio entro fine dicembre di nuove forze di polizia. Siamo passati, ed è già un successo, da una situazione in cui il turn over era decrescente ad un saldo netto in attivo nel 2022 di cento unità. É chiaro che vogliamo di più sugli organici ma un passo è stato fatto». Contro la movida Sala chiede di alzare la guardia anche sui locali. «Il problema va gestito da un lato con il controllo di tanti che stanno per strada e creano disturbo» ma va alzata anche «l'attenzione sui gestori. C'è bisogno di attivare strumenti giuridici, se all'interno ci sono spaccio, inquinamento acustico o infiltrazioni mafiose, e a volte in certi locali sappiamo che è così, vanno chiusi e va revocata la licenza». Conferma il tema «molto pesante» dei minori non accompagnati e l'esigenza di «luoghi dove ospitare i casi sociali se sgomberiamo palazzi occupati». A volte, precisa infine, «i cittadini chiedono dei presidi fissi ma sono molto dispendiosi, meglio interventi mirati dove ci si concentra e si danno segni forti». Si ritiene «molto soddisfatto del lavoro» avviati ieri con il governo.
Un incontro «molto proficuo» anche per il ministro, conferma che «finalmente c'è un trend di crescita degli organici dopo anni di fermo, anche se non è ancora di piena soddisfazione. Per troppi anni gli apparati d sicurezza sono stati concepiti come un costo e non come elemento di sicurezza e sviluppo».
Intende «supportare i sindaci anche sul rafforzamento dei vigili, che sono sottoposti a vincoli di Bilancio». Sul fenomeno movida conferma l'esigenza di «verificare che gli esercizi non siano interessati anche da reimpiego di capitali illeciti e infiltrazioni».
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