Le suggestioni sonore dei Genesis sul palco del Politeama

Nel quarantennale del primo tour dei Genesis, Steve Hackett ritorna con la band elettrica e un nuovo disco appena uscito. Lo storico chitarrista dei Genesis torna, per l'appunto, a quaranta anni dal primo tour in Italia che allora decretò il successo internazionale della band, e sarà questa sera sul palco del Politeama Genovese. È imperdibile il set dal vivo che ripercorre le tappe della carriera di uno dei musicisti più innovativi della scena musicale internazionale. Steve Hackett, è stato il chitarrista che ha legato il suo nome all'epoca d'oro dei Genesis per il suo stile sofisticato ed elegante. Divenuto il suo marchio di fabbrica, ha continuato il suo viaggio di esplorazione di tutto l'universo musicale, all'insegna di una musicalità e creatività uniche. La formazione che lo accompagnerà sul palco del teatro genovese è composta da Roger King che si occupa delle tastiere, Gary O'Toole, invece, sarà alle percussioni, alla batteria e come cantante; al sax e al flauto Rob Townsend, al basso Nick Beggs e alla chitarra e ai cori, infine, Amanda Lehmann.
Oggi Steve Hackett è tornato con un nuovo disco appena uscito, «Beyond the Shrouded Horizon», un album dalle atmosfere mistiche e suggestive, profondamente personali ma anche universali, come nello stile di Hackett, che segna un'altra tappa importante nella sua evoluzione musicale, con ospiti speciali tra cui il bassista Chris Squire e il batterista Simon Phillips. Un album che Steve ha iniziato a comporre ben quattro anni fa. Nel suo ultimo cd è riuscito a raccontare tutte le variegate emozioni e sonorità che lo hanno accompagnato nella sua esperienza di musicista.
È appena uscito anche il dvd «Fire And Ice» che propone per intero il concerto di Londra del novembre 2010 con special guests Steven Wilson e John Wetton. Lead guitar dei Genesis nella formazione classica con Gabriel, Collins, Banks e Rutherford, che ha prodotto album di successo mondiale come Selling England by the Pound (tra i favoriti di John Lennon) e il cui contributo alla storia della musica è stato ufficialmente celebrato nel 2010 con l'ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame, Steve con la sua chitarra ha prodotto alcuni dei momenti più memorabili, dalla sensibilità del suono acustico di Horizons e Blood on the Rooftops al rock spettacolare degli assolo di Firth of Fifth.
Dopo aver contribuito al successo della band, l'incredibile versatilità di Steve come interprete, con la chitarra elettrica e acustica, e la sua straordinaria varietà come autore si sviluppano appieno in una carriera solista di successo e dalle influenze più variegate, dal jazz alla world music, al blues fino a brani classici da Bach a Satie.

Un musicista che sfida di continuo i propri orizzonti, dando vita ad un eclettico mix di suoni, generi e con un senso dell'«esotico» che continua ad affascinare i suoi molti seguaci sino ad oggi e che rende ogni suo concerto un'esperienza unica.

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