C'è il caso Muraro al centro di un dibattito dai toni molto accesi che questa mattina ha fatto sfiorare la rissa a palazzo Senatorio a Roma, quando alcuni consiglieri del Partito democratico hanno chiesto con forza che il sindaco Virginia Raggi si presentasse in Aula, per riferire su quanto successo negli ultimi giorni.
"Raggi tace e Ama scoppia", "basta bugie su Muraro", questi alcuni degli slogan espressi sui cartelli mostrati dal Pd, che contesta alla Raggi la gestione del caso Muraro, dopo che ieri l'assessore, indagato, ha fatto un passo indietro, rassegnando le sue dimissioni.
Le richieste del centro sinistra non sono state accolte. Ancora una volta Marcello de Vito, presidente dell'Assemblea capitolina, ha ribadito che il sindaco non è tenuto a presentarsi in Aula per riferire sull'accaduto, perché non si è trattato di "una revoca o sostituzione", ma piuttosto di dimissioni, arrivate dopo l'avviso di garanzia all'assessore.
Dura la reazione di Orlando Corsetti, consigliere del Pd che si è avvicinato agli scranni del Movimento 5 Stelle, insultandoli. "Caccialo", ha urlato dalla maggioranza qualcuno, all'indirizzo di De Vito, mentre Pietro Calabrese, consigliere pentastellato, urlava: "Non posso accettare in quest'aula minacce di consiglieri che mi dicono che non mi posso permettere gli applausi se no mi rompono il culo".
"Di notte fa i video, di giorno dorme: Raggi in Aula", ha detto, critico, il Pd, riferendosi al filmato pubblicato su Facebbok con cui il
sindaco commentava la decisione della Muraro. "Non sono entrata nel merito dell’avviso, ho accettato le sue dimissioni e ho assunto le deleghe alla sostenibilità ambientale", ha fatto sapere ieri la Raggi. Ma al Pd non basta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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