Valerio Boni
La mobilità in continua evoluzione richiede lo studio di soluzioni sempre nuove, e le scelte vincenti sono chiaramente quelle che meglio rispondono alle esigenze che oggi cambiano a ritmi molto più rapidi di un tempo. Servono idee geniali, come quella che nel 1946 ha permesso alla Vespa di diventare «lo scooter» a livello mondiale, in grado di sopravvivere per oltre 70 anni sia nella configurazione simile a quella originale sia in quella più tecnologicamente al passo con i tempi. Ma se allora un progetto di successo poteva potenzialmente durare decenni, oggi serve un continuo flusso di proposte, e Piaggio lo sta dimostrando. Dopo Vespa sono arrivati altri modelli rivoluzionari, come il motocarro Ape solo un anno più tardi, il ciclomotore Ciao alla fine degli anni Sessanta, il primo veicolo a trazione elettrica nell'ormai lontano 1975, o lo scooter Mp3 all'inizio del nuovo Millennio, e ora i ritmi hanno subito una decisa accelerazione.
Se le due (e tre) ruote «classiche» proseguono il loro naturale sviluppo, si stanno progressivamente aggiungendo non solo le risposte a quella che è ormai riduttivo definire mobilità 2.0, ma anche suggerimenti per le esigenze che verranno. Come la Wi-Bike, che va ben oltre il semplice concetto di bicicletta a pedalata assistita. Il suo ruolo, infatti, non è solo quello di facilitare gli spostamenti urbani anche in città difficili in termini di rilievi altimetrici, ma anche di trasformarsi in mezzo che garantisca la più completa condivisione di dati nelle forme più moderne consentite dalla «rete»». Lo fa con un'interfaccia tra persona e bicicletta che non si limita a offrire una potenza di 300 Watt, erogata sotto forma di ausilio alla pedalata e fino a una velocità di 25 km/h, ma integra varie funzioni. A cominciare dal modulo Gps e Gsm inserito nella batteria, che funziona da elemento per la trasmissione di dati per l'elettronica di bordo e anche da antifurto satellitare che si attiva quando il sistema rileva un tentativo di furto.
La batteria posizionata sotto la sella si ricarica in circa tre ore e assicura un'autonomia che può variare tra i 60 e i 120 km, a seconda del tipo di impiego richiesto. Tra le varie modalità c'è anche quella fitness, che permette di impostare lo sforzo desiderato sotto forma di potenza e di frequenza della pedalata, e il motore si adatta aumentando o riducendo il suo contributo in funzione dei rilievi altimetrici del percorso. Non manca chiaramente, la possibilità di integrare la Wi-Bike con lo smartophone, attraverso la connessione Bluethooth e una App dedicata. Un supporto che contiene tra l'altro funzioni di navigazione e di computer di bordo, oltre a un completo controllo delle modalità di funzionamento del motore, molto più ampio di quello normalmente consentito dalle biciclette a modalità assistita.
Questo è il presente, ma il gruppo è dal 2015 orientato verso il futuro grazie alla società Piaggio Fast Forward con sede a Cambridge, vicino a Boston, con l'obiettivo di sviluppare soluzioni e tecnologie innovative. I primi risultati sono progetti con soluzioni senza limiti, che superano il concetto di veicoli canonici. Come i prototipi Gita e Kilo, veicoli intelligenti per migliorare la produttività della mobilità in ambito urbano.
Sono robot atipici, in grado di accompagnare una persona, di tenere sotto controllo ciò che si muove intorno a loro e mappare l'ambiente circostante. Il tutto con un'autonomia di 20 km e con la possibilità di trasportare carichi fino a 10 kg.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.