Il supertreno si guasta: trasbordo sul convoglio-bis in campagna

Il Roma-Napoli si ferma: i passeggeri "sfollati" salgono sull'Eurostar partito da Milano, ed è strapieno

Il supertreno si guasta: trasbordo 
sul convoglio-bis in campagna

Un neonato, un gatto tigrato, una famiglia di pakistani, passeggeri con valigie enormi. Si cammina in fila indiana verso l’unica porta di uscita del treno rotto. Manca un po’ l’aria, il piccolo nella carrozzina piange esprimendo tutto il disappunto della carrozza numero 6,oltre 500 persone divise su dodici vagoni si preparano ad attraversare i binari per un trasbordo, come lo chiamano i tecnici.

Il personale delle Ferrovie ha montato una scaletta di collegamento tra i due treni, affiancati al centro della campagna di Cassino. Il treno numero due, quello che ha dovuto accogliere gli sfollati del treno numero uno, è ora pieno all’inverosimile. Succede proprio adesso, sulla linea superveloce Roma-Napoli. Il viaggio era iniziato alle 11.44 dalla stazione Termini. Tempo di percorrenza previsto un’ora e venti minuti. Una freccia dei binari. Convoglio 9427, prezzo di seconda classe 39,90 euro per percorrere 224 chilometri. Dopo mezz’ora di corsa, una prima sosta. “Problema tecnico”, dice il capotreno. “Ripartiremo tra cinque minuti”. Non sono cinque, ma poco più di dieci. Comunque si riparte. Poi, all’improvviso, una frenata lenta, il treno arranca e si ferma. “Ci fermiamo cinque minuti”, annuncia il capotreno. Le carrozze sono inclinate verso destra, la sosta è avvenuta in un punto a caso, non in un tratto piano. Il microfono riporta ancora la voce del capotreno: “I nostri tecnici stanno effettuando dei controlli…”.

Nella carrozza 6 i passeggeri raccontano: va sempre così, guasti alla macchina. Cosa succede sulla Roma-Napoli? Venerdì scorso mezz’ora di ritardo. A ottobre un altro trasbordo, ad Anagni. “I tecnici non riescono a risolvere il guasto, aspettiamo un mezzo di soccorso”: i capotreno dice la verità. Il soccorso è un treno, l’Eurostar successivo in arrivo da Milano. La linea in questo momento è bloccata. Il treno numero due affianca il numero uno e si ferma. Le due frecce dei binari sono una accanto all’altra lungo la campagna. Dai finestrini si vedono tutti i posti occupati. Ma non c’è alternativa.

Al “via” del capotreno i passeggeri iniziano a camminare lungo le carrozze per raggiungere la prima classe. Si passa sull’altro treno. I passeggeri di là sembrano innervositi, ma qualcuno fa battute: “Come l’avete rotto il treno? A martellate?”. Altro che martello, il treno superveloce rimane fermo sul binario senza muoversi come se gli avessero tolto ogni energia.

Il treno numero due adesso è carichissimo, come una nave di sfollati in partenza per Napoli. Si parte piano, si marcia lenti.

Cinquanta minuti di ritardo per il treno numero due, un’ora e quarantacinque minuti per il numero uno.

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