Una «task force» per controbattere bugie e speculazioni sull’automobile

PadovaLuoghi comuni, bugie di comodo e verità ignorate: la palude informativa in cui sovente si dibatte il settore dell’auto, complice innanzitutto la superficialità e una certa faciloneria, ma anche l’impreparazione di chi si trova alle prese con argomenti complessi, che è più semplice liquidare ricorrendo agli stereotipi di una percezione comune spesso distorta.
Ecco allora l’idea di costituire una task force di tecnici, esperti e giornalisti specializzati, promossa dall’Uiga, l’Unione dei giornalisti dell’automotive, con il caldo invito a farne parte le stesse case automobilistiche attraverso le associazioni che le rappresentano: un team di specialisti, organizzato per muoversi in tutta Italia, proponendosi nell’ambito di incontri tematici itineranti, in grado di fare chiarezza sugli aspetti che pongono l’auto sotto la lente, per mezzo di risposte documentate e scientificamente fondate.
«Una voce autorevole e univoca - spiega il presidente della Uiga, Pierluigi Bonora - capace di intervenire laddove sia necessario sgombrare il campo dagli equivoci e dai pretesti delle amministrazioni locali per motivare questo o quel divieto, o piuttosto dai diktat legati all’eccesso di zelo degli ambientalisti di turno, come pure per restituire a una dimensione appropriata i messaggi sull’argomento dell’industria di settore».
A dare il là all’iniziativa stato il convegno «Auto@Ambiente-Vere bugie e false verità, svoltosi a Padova, che ha preso le mosse dalle cronache di questi giorni, secondo cui il Comune patavino sarebbe pronto a vietare ai Suv l’ingresso in centro città. «È - ha osservato nell’occasione Loris Casadei, direttore generale di Porsche Italia (che ha sede a Padova) e presidente dell’Unrae, l’Associazione delle case estere che rappresenta il 70% del mercato - di evitare che messaggi scorretti alimentino una propaganda strumentale e di riportare il dibattito nell’alveo di un confronto serio e ragionato, che consideri tutti gli aspetti del problema su basi fondate». «L’idea di costituire una task force di esperti, composta da operatori di settore e giornalisti competenti - ha aggiunto Bonora (Uiga) - è il segnale che il comparto non è più disposto a subire passivamente le accuse che lo hanno reso un facile capro espiatorio, ma è pronto a ribattere con i fatti legati a un impegno sempre più forte sia sotto il profilo del rispetto ambientale sia della sicurezza. Giova ricordare, al proposito, che gli investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle case su entrambi i fronti valgono, ogni anno, una cifra prossima ai 50 miliardi; e pure l’importanza fondamentale dell’industria dell’auto per l’economia e l’occupazione».

E se il motivo del no ai Suv in centro a Padova consiste nell’ingombro e nei possibili danni al pavé, «i dati - ha rilevato al convegno Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae - non solo allineano le lunghezze medie ponderate dei Suv a quelli delle wagon (4,5 metri per gli uni e 4,6 per le altre), stando sia all’immatricolato totale che a quello patavino dei primi dieci mesi dell’anno, ma anche i relativi ingombri».

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